La “televeggenza” di Pasqualina Pezzola

Durante la nostra lunga frequentazione di Padre U. Pasquale Magni molte sono le testimonianze, gli aneddoti e gli episodi vissuti che ci ha raccontato e che teniamo custoditi come un tesoro.

Un tesoro che desideriamo condividere con chi ci legge. Voglio raccontare un episodio che riguarda una sensitiva marchigiana, Pasqualina Pezzola, vissuta nel secolo scorso e morta nel 2006 quasi centenaria.

Un giorno, a una nostra domanda sul dono della medianità, cioè sulla possibilità che hanno alcune persone di percepire da un “Oltre” invisibile messaggi, comunicazioni, rivelazioni, visioni e altri fenomeni Padre Magni ci rispose nel modo seguente.

“Dunque io porto sempre degli esempi, esempi di quelli sicuri, constatati medicalmente. Uno di questi esempi si chiama Pasqualina Pezzola. Una donna popolana, di ambiente ascolano, mi pare che sia di Civitanova Marche, la quale già da bambina aveva dei fenomeni strani, vedeva ecc. Quando si è sposata, il marito non credeva a tutto questo, (lei vedeva le cose a distanza). Il marito andava all’osteria con gli amici poi tornava a casa e glieli descriveva esattamente. Lui ha dovuto riconoscere che sua moglie aveva delle facoltà particolari. Queste facoltà in parapsicologia si chiamano: Televeggenza (cioè la capacità di vedere a distanza n.d.r.).
A questo proposito vi racconto un episodio che mi ha raccontato un professore biologo dell’Università di Bologna la cui madre era ricoverata in una clinica di Padova. Lui è andato dalla Pasqualina e le ha detto: “Pasqualina, per favore, questo è il ritratto di mia madre, mi dica qualcosa”. Lei ha preso la foto in mano, poi ha chiuso gli occhi e ha incominciato a dondolarsi, faceva quello che lei chiamava “Il viaggio”. Ha dondolato per alcuni minuti e poi ha detto : “Ecco sono arrivata, questi sono i tre gradini della Clinica”. La donna iniziò a descrivere la Clinica e arriva alle corsie. Disse: “La prima stanza no, la seconda stanza no, la terza sì. Ci sono due letti, il primo non interessa, è il letto vicino alla finestra dove c’è sua madre”. E poi parla come se fosse realmente presente lì da lei: “Signora, permette che io appoggi il mio orecchio sul suo stomaco, sul suo fegato, sul suo cuore?”. E così fece. Poi è uscita dalla stanza, ha ridondolato, ha fatto tutto il viaggio di ritorno e quando è arrivata ha detto : “Caro professore, mi dispiace dirglielo, ma la sua mamma non arriva a Natale”.
Il professore allora rispose: “All’ospedale m’hanno assicurato che a Natale la mandano a casa”.
È morta la notte precedente al Natale.

Siccome questo fenomeno è diventato classico nella parapsicologia (lo utilizzano medici per fare diagnosi) allora è stato osservato per capire come succede. Lei cade in trance e fa un viaggio. Facciamo conto che lei abbia viaggiato con CORPO-TIPO-LUCE, con un suo apparecchio, come abbiamo detto prima ecc. Questa è l’interpretazione che noi cerchiamo di dare, anche perché esistono anche altri fenomeni analoghi. […]”.

 

 


Commento del Redattore:

Questi fenomeni sono riscontrabili in rare persone che di solito non si fanno pubblicità ma vivono nella semplicità più assoluta e nella fede poiché ben sanno che un tale dono proviene da un “mistero” molto più grande di loro e che spesso, molto sbrigativamente, chiamiamo “Aldilà” ma nessuno può dare risposte certe. Esiste un confine oltre il quale la nostra comprensione si deve fermare e semplicemente “accettare” benevolmente ciò che ci viene donato senza voler per forza scandagliare un terreno a noi umani sconosciuto.

Accettiamo invece il dono che queste persone offrono in maniera gratuita a chi ha bisogno e si rivolge a loro con speranza e diffidiamo, invece, di coloro che purtroppo speculano sul dolore altrui.