Di Elisabetta Piccini

Che cos’è la Medianità? Non si può affrontare questo discorso se prima non si procede per gradi.Tengo a precisare che non sono una cattedratica, non ho lauree particolari su cui fondo le mie conoscenze, tuttavia posso affermare di essermi trovata a fare ciò che faccio, spinta da una forza che non può essere definita. Diciamo che sono stata spinta – e questo lo affermo proprio alla luce dei fatti che si sono realizzati – da quella Dimensione spirituale che ci trascende. Quel luogo – se luogo si può definire – è considerato troppo spesso inquietante e misterioso e per questo, motivati da timori e paure, preferiamo evitare ogni contatto barricandoci o dietro uno scetticismo poco convinto oppure dietro una diffidenza nei confronti di qualsiasi ideologia religiosa. Tendiamo spesso a tagliare corto, a chiudere il discorso di fronte alla domanda se esista o meno un Oltre, una Dimensione verso cui siamo diretti. Alla richiesta “C’è l’Aldilà?”, qualcuno può rispondere “Ma, non lo so, se c’è me ne accorgerò quando ci andrò. Adesso il problema non me lo pongo”. Questo è un atteggiamento. Oppure c’è chi risponde: “Non credo che esista niente oltre questa realtà dal momento che se esistesse veramente un OLTRE dovrebbe intervenire e far cessare tante scelleratezze che avvengono nel mondo”. Questa seconda affermazione è un luogo comune nel quale si incorre spesso, soprattutto quando qualcuno tenta di volerci convincere per forza. È una risposta molto frettolosa e denota una visione ristretta delle cose. Eppure questo argomento ha affascinato l’Uomo fin dai primordi. E’ stata da sempre un’esigenza umana quella di pensare di non essere soltanto un puntino infinitesimale vagante nello spazio ma qualcosa di più. Inutile in questa sede elencare tutta la storia umana che riguarda il pensiero che ha avuto riguardo al mondo invisibile. Posso citare semplicemente che se ne hanno testimonianza fin dalla civiltà Assiro- Babilonese senza parlare, poi, di quella egizia e del suo forte e costante rapporto con l’Oltretomba. Ribadisco che questa mia conversazione non vuole essere una lezione accademica bensì lo spunto per una riflessione su questa tematica affascinante e misteriosa. Ebbene tutto questo per dire, in due parole, come l’Uomo abbia risposto all’incessante bisogno di non sentirsi solo e abbia cercato di capire e modificare, sia nel bene che nel male, l’andamento della sua e altrui esistenza. L’Umanità ha quindi cercato di incanalare le varie e diverse ideologie e credenze dettate dallo spirito e tutto ciò ha determinato, sei secoli, l’istituzione di varie correnti religiose, le quali, tutte indistintamente, si fondano sul concetto fondamentale dell’immortalità dell’Anima. E non vi è immortalità senza un Increato Creatore, origine primaria di Tutto che è Dio, né, tanto meno, una ulteriore dimensione di cui noi umani conosciamo ben poco dati i nostri limiti mentali e, soprattutto, spirituali. Con ciò non voglio dire che uno scettico che desideri affrontare seriamente una ricerca in questo campo non possa farla, ma deve usare molta discrezione, semplicità e, soprattutto, umiltà. Quello che si suole definire “Spiritismo Moderno” nacque intorno al 1850 e piantò le sue radici sia in Francia – il cui precursore fu Allan Kardec – sia in tutta Europa. Tutto ebbe origine da “certi fenomeni” di cui furono protagoniste due adolescenti americane, Katherine e Margaret FOX di Hydesville (Stato di New York), che stabilirono per la prima volta un “dialogo” con un trapassato che era stato ucciso e poi sepolto nella loro cantina. Tale dialogo si stabilì attraverso una serie di colpi che poi le due giovani decodificavano. Nacque, così, la Tiptologia. I fenomeni americani fecero scalpore e la loro eco giunse anche in Europa e in Francia divennero famosi le tables tournantes o tavoli girevoli. Allan Kardec (vedi anche alla parola Aldilà) serio professore e pedagogo francese, al secolo Hippolyte Léon Denizard RIVAIL, superata la diffidenza iniziale che era propria del suo carattere scettico e razionale, fu letteralmente “catturato” dai fenomeni di cui erano protagonisti certi medium e volle approfondire l’argomento, tanto che da allora lo si può a buona ragione considerare il precursore della Dottrina Spiritica. Kardec sostenne e questa citazione è abbastanza famosa che “lo spiritismo prova e fa vedere ciò che la religione insegna con la teoria”. Parole forti che valsero a Kardec numerosi guai con la Chiesa. Sono famose le sue opere sull’argomento come “Il libro degli Spiriti” e “Il Vangelo secondo lo Spiritismo”. Fondò a Parigi una Società Parigina di Studi Spiritici” che lo hanno definitivamente affermato come precursore di una nuova filosofia religiosa: lo Spiritismo. Ma torniamo al termine “medianità”. Chi crede veramente di non terminare il proprio cammino solo con il sigillo su una lapide, con un nome e una data, chi sostiene di spogliarsi solo di un corpo e di continuare in un’Altra Dimensione, non può non vedere la realtà – questa realtà tangibile umana – in una prospettiva diversa, elevandosi, sradicando le proprie radici infossate nel puro materialismo, e proiettarsi verso una ulteriore visione dell’esistenza dando un altro valore alle proprie esperienze. Accadono, per così dire, alcune “manifestazioni” che non fanno parte del nostro quotidiano stressante e opprimente ma “esistono comunque”, al di là delle nostre conoscenze scientifiche e dello scetticismo più convinto e radicato. E come si può giungere a questa convinzione di non essere soli ma di far parte di un assoluto molto più grande di quello che vediamo? Secondo me, innanzitutto, non chiudendosi nell’assoluta negazione di una Sopravvivenza ma lasciandosi un margine di possibilità su cui elaborare una propria idea, seppure vaga, di un “qualcosa” che esiste e che ci aspetta, chi prima chi dopo, e che desidera “comunicare”. Ma come si può comunicare con ciò che non si vede e con esseri che non appartengono alla nostra realtà? Sembrerà strano, forse, ma più noi ci apriamo a una possibilità di dialogo con l’Altra Dimensione, più questa si fa sentire utilizzando dei particolari segni come, per citarne alcuni dei più semplici, un profumo intenso e improvviso in una stanza, uno squillo di telefono in un giorno o momento particolare, un movimento d’aria in un luogo chiuso, un oggetto ritrovato fuori posto, una farfalla che all’improvviso entra in casa, un uccellino che picchia la finestra per entrare e molti altri messaggi cifrati del tutto inusuali che spesso solo chi riceve può comprenderne il significato. Ma vi sono fenomeni più chiari ed eclatanti. Per esempio quelli relativi alla psicovisione, ciè immagini che si formano spontaneamente sul muro, su fotografie, su quadri. Immagini soprattutto relative a trapassati. Si possono annoverare anche straordinari fenomeni di Psicofonia con voci provenienti da un’altra dimensione registrate su un nastro magnetico. (Sia Psicofonia che Psicovisione sono trattati in questo sito). Anche la persona più scettica può essere stata testimone di fatti straordinari e insoliti a cui, appunto, ho accennato. Io e quelli che credono nell’Aldilà come me conosciamo molto bene questo tipo di dialogo silenzioso e intimo che può stabilirsi con chi si trova già nell’Oltre, ma a qualcuno potrebbe nascere spontanea una domanda: perché cercare un contatto con l’Aldilà? Perché sentire un bisogno di dialogo con l’Altra Dimensione? Devo dire due parole riguardo proprio al tipo di messaggio che può realizzarsi. Il messaggio spontaneo voluto espressamente da qualcuno che già esiste nell’Altra Dimensione (ma spesso, purtroppo, si tratta solo di un desiderio latente inconscio del ricevente che crede di udire o vedere) è sempre il più bello e sicuro, infatti, cercare un contatto può rappresentare qualche rischio che dirò fra poco. Il messaggio spontaneo può avvenire sia che il ricevente creda o meno nell’Aldilà. Se già crede conosce certi tipi di linguaggio particolare che l’Aldilà può usare per farsi capire. Se crede, quindi, si sentirà beneficiato da tale contatto e saprà decodificarlo. Infatti potrà essere un semplice segno d’amore ma anche un avviso, un avvertimento, ecc. Se il ricevente, invece, non crede affatto nell’Aldilà, di fronte a un episodio inspiegabile, potrà assumere un atteggiamento di netto rifiuto (Non ci credo, non esiste), oppure essere incuriosito fino al punto di cercare delle risposte (Non ci credo fino a prova contraria). Un susseguirsi di episodi insoliti e straordinari, infatti, possono condurre una persona verso una fede certa nella Sopravvivenza. (Vedi, per esempio, certi casi di guarigione straordinaria e che ha determinato la conversione del soggetto). Nel caso il messaggio sia provocato occorre stabilire il perché, la motivazione che induce a cercarlo. Infatti, spesso, si incorre nell’errore di provocare il contatto solo ed esclusivamente con un caro congiunto trapassato e solo quello a puro scopo consolatorio. Per questa ragione spesso si incorre in grossolani errori. È più che legittimo cercare un dialogo con un caro congiunto trapassato ma, secondo me, tale ricerca deve rappresentare una tappa per una evoluzione spirituale e non fermarsi al fenomeno in se stesso come invece avviene nella maggior parte dei casi. Cercare l’Aldilà deve significare approfondire le proprie conoscenze per una crescita costruttiva interiore. Inoltre la ricerca provocata del messaggio puramente a scopo consolatorio senza aver fatto una attenta igiene morale può nascondere delle insidie e rivelarsi nel tempo molto pericolosa. Abbiamo a che vedere con un mondo invisibile e occorre usare certe cautele prima di accedervi. È un po’ come entrare in casa d’altri, occorre usare molta discrezione. Se il contatto medianico si stabilisce veramente deve condurre verso l’approfondimento di certe Verità esistenziali per una CRESCITA CREATIVA INTERIORE, altrimenti significa che è solo l’appagamento inconscio di un’esigenza – seppure comprensibile – di natura affettiva. Il secondo atteggiamento, invece, è di coloro che cercano, sì, ma senza perdere mai di vista l’obiettività di certe manifestazioni. Il ricercatore serio e obiettivo che crede in una Realtà invisibile spirituale non dà mai niente per scontato e giunge a fare certe affermazioni dopo una attenta e lunga ricerca, ponendosi con infinita umiltà di fronte a questo immenso universo dove esiste un Centro, un Increato Creatore, un Tutto inscindibile e Unico da cui discendiamo e dove siamo diretti. Lo studioso serio si pone di fronte alla fenomenologia medianica che ha a che vedere con l’Aldilà dopo avere fatto una attenta igiene morale di sé. Innanzitutto avere annullato il proprio sé egoistico, quindi le motivazioni di carattere personale che lo inducono alla ricerca. Poi si deve munire di tanta pazienza. I tempi dell’Aldilà non sono i nostri tempi. La vera autentica Medianità è un dono, una capacità, molto rara e sono pochi gli esseri umani che ne sono dotati. I veri medium non si pubblicizzano, non cercano gloria, operano gratuitamente dal momento che “sanno” come debba essere l’andamento di certe cose tanto delicate. Il medium non sceglie di divenire medium ma si trova ad esserlo. Il medium vero viene scelto. Spesso si organizzano convegni, congressi o seminari ai quali vengo invitata e mandano a casa una locandina con i prezzi degli alberghi da prenotare. La gente ci va soprattutto per cercare un contatto con i congiunti attraverso i sensitivi e fin qui va bene. È gente che, soprattutto, ha perso dei figli ed è più che comprensibile che cerchi un contatto. A questo punto io desidero precisare una mia ferma posizione per quanto riguarda questo rapporto con l’Aldilà. Io fondo la mia ricerca e i miei studi sulla FEDE in Dio e sulla sua incarnazione umana, cioè Gesù Cristo. L’Onnipotente, il LOGOS, decide di incarnarsi per sua libera scelta al fine di stipulare una nuova alleanza con l’Umanità, ripristina quindi l’apertura di una porta che si era chiusa con quello che si suole definire “peccato originale” [Adamo ed Eva sì, Adamo ed Eva no, comunque è stato un peccato di superbia ]. Quindi Gesù, il Cristo, l’Atteso e Annunciato dalle sacre Scritture, l’Emmanule del profeta Isaia, si incarna divenendo il Mediatore per eccellenza tra le due Realtà, l’Immanente e la Trascendente, tra l’Aldilà e l’Aldiqua, tra noi e il cosiddetto Regno dei Cieli annunciato da Lui. Gesù diviene il MEDIUM attraverso cui ci è possibile oltrepassare la cortina precedentemente inaccessibile a tutti [ma solo a pochi prescelti] ed entrare in contatto con l’Altra Dimensione. Ecco che, secondo me e altri, si può accedere all’Altra Dimensione solo ed esclusivamente cercando, chiedendo, utilizzando il MEDIUM per eccellenza CRISTO. Se lo si fa attraverso di LUI non incorriamo mai in cattive sorprese. Infatti, secondo me, sta scritto proprio nel Vangelo che si può avere un dialogo con l’Altra Dimensione. Secondo me – e sono giunta a questo grazie a un forte aiuto illuminante che mi giunge dall’Aldilà – sta scritto proprio nel Vangelo, come ho accennato, che è possibile un contatto diretto con l’Altra Dimensione. Il VANGELO è, secondo me, un libro attualissimo e va bene anche per l’Umanità del Duemila. Se Gesù fosse fra noi – oggi – forse parlerebbe attraverso la radio e la televisione, utilizzerebbe termini di paragone diversi, come fabbriche, operai, imprenditori, computer, eccetera, ma il significato sarebbe identico. Se veramente cerchiamo l’Aldilà e un contatto con esso facciamolo attraverso Gesù Cristo. Lui stesso ce lo ha detto affermando che nessuno può andare al Padre se non attraverso di Lui. E Lui è il nostro mezzo per eccellenza.