Di Padre Ulderico Pasquale Magni

Premessa

Di “nuova visione del Mondo” si parla da almeno un secolo. Ma la crescita esponenziale delle cose visibili ha eclissato i più profondi Valori dell’Essere. Valori che, peraltro, non sono rimasti del tutto occulti, come non rimane a lungo occulta l’altra faccia della medaglia. C’è una presenza dell’essere che si manifesta solitamente dopo l’apparire. Quel modo proprio di essere della Verità = “alètheia” = che vuol dire “disvelamento”. Il disvelamento ha cominciato ad annunciarsi nel confronto fra la cosiddetta materia ed il fenomeno luce. Fenomeno che è poi il principio di tutte le apparenze: infatti gli organi dei sensi, a cominciare dalla vista e dall’udito, unitamente al tatto, hanno valore prevalentemente immediato: dotazioni  come sono di un corpo organico. Le cose si complicano con lo sviluppo del fenomeno luce, attraverso l’invenzione tecnica, in direzione di ciò che è più grande e di ciò che è più piccolo.Se tutto finisse lì il mondo apparirebbe sempre mirabile, ma finito e definito in ciò che è piccino: molecole ed infine “atomi”. Indefinito in ciò che è Universo. “Atomi e vuoto”.Il problema nasce quando l’atomo, da vero sornione, apre la porta del suo “essere”. Cosa mai balza fuori? Balza fuori un ente quasi duemila volte più piccolo col nome di “elettrone”. Ancora “atomo”. E no! C’è qualcosa che a forza di guardare di fuori si era quasi dimenticato. Come mai? La Luce. Sì, la Luce che sembrava dire agli operatori delle lampade e delle lanterne “Ci sono anch’io!” Ma tu chi sei?Gli illuministi “illuminati” sotto gli occhi ma poco illuminanti nel pensiero si fermano lì.Ed invece è proprio di lì che comincia la nuova luce, la “vera luce”. Vera perché “Essere” e non solo perché mezzo per conoscere l’Essere. Vera tanto da poter dire “Io sono la luce”.Tutto questo lo dirà il libro della genesi: anzi, un passo in alto.Ce lo ricorda la Logica matematica. Dopo, cioè prima, del fotone che parla di luce, il logone che parla di “pensiero”, di “Logos”: una luce infinita.E tutto in linea perfetta col terzo grado, dopo micro e telescopi: cioè con la “osservabilità concettuale”. E siamo ai nostri giorni. Perché più in alto? Perché ce lo dice la scala degli esseri.Cosa c’è al di sopra dell’ultimo gradino della scala? C’è ancora la scala? Che c’è al di sopra della luce? La superluce? E sopra? C’è il pensiero. E al di sopra del pensiero finito? C’è il Pensiero Infinito. Che altro ci può essere: l’ “assenza del pensiero”. Ma che “bella scienza” ne verrebbe fuori! Sarà meglio cercare l’appoggio della Scala in quel Pensiero del Pensiero o Logos infinito di cui parla la Bibbia.