Padre Ulderico Pasquale Magni

Guida Spirituale

Padre Magni

Dedica di padre Magni all’Associazione “Grazie mio Dio”

Conoscere, amare, servire: il triplice dono che l’Uomo riconosce in sé, sol che rifletta la sua stessa immagine quale divina icona – alla maniera non già del mitico Narciso, bensì come l’Imago Dei della Genesi Biblica – si traduce ben presto in Azione di Grazia.

Grazie mio Dio”: lo dice il Biblico Adamo, sorgendo su dalla Terra, come lo vide il Pittore della Sistina.
Grazie mio Dio“: lo ripete la Mistica Donna, aperta sul Mondo con gli occhi spalancati alla meraviglia, mentre, stretta sul cuore dell’Eterno, s’affaccia al canto e all’incanto.

Grazie mio Dio! L’area della vita è la Terra, è il Mondo, è l’Esistenza nel Tempo: area di un servizio che vuol essere sovranità. Dalla soglia s’affaccia l’Amore che, quale fiamma viva, cresce via via, con la crescita della conoscenza.

È alla conoscenza che vogliamo ora dare uno sguardo, per rendere omaggio a chi ci ha portato sin qui, su questo spalto miracoloso, ove s’incontra la luce del cielo che discende, con la luce che ascende su dalla Terra.

È qui che avviene l’Incontro Ecumenico fra tutte le Genti. Gli occhi aperti sul Mondo: il flusso di informazioni che giungono dal di fuori al di dentro. Al di dentro dove? Si è soliti pensare al “cervello”. È il cervello che elabora. Ma chi mai ha, per dir così, costruito questo elaboratore di immagini, di conoscenze, di amore e di dolore, di vita e di morte? Chi si ferma a guardar dal di fuori è tentato di assimilare il cervello umano a una macchina! Se ci sono in noi dei neuroni capaci di “ridere”, questa è la volta buona. Ridere a crepapelle?

La scienza, quale conoscere esperto, ci esorta non già a girare intorno alla scatola cranica, bensì a rifare il viaggio fin dal principio nello spazio e nel tempo, sin dal numero uno: sin dalla prima cellula, sin dal Genoma. Cos’è il Genoma? Come la musica si rifà alla prima nota, come la prima nota è formata da un “duo” = lunghezza d’onda e frequenza = come tale “duo” non dà “dualismo” bensì unità; come tale unità si dispiega in un modulo ad inverso andamento: così è la vita. Così il genoma, fratello oriundo dell’Universo musicale. La prova? La dà il genoma stesso. La dà dicendo: io sono un “duo”, venuto dal grembo di una donna madre e di un uomo padre. “Due in una carne sola”, come dice il Maestro. Ma il Maestro dice ancora un’altra cosa iscritta, anch’essa, nella “doppia elica” del Genoma.

Che succede nella nota musicale? Se porti la lunghezza d’onda verso l’alto, la vibrazione ovvero la frequenza si riduce in basso.
Io sono un “Duo”, dice il Genoma. Non guardare alla foce. Cerca la sorgente. Cerca la mia comparsa nello Spazio=Tempo. Troverai una nota di luce, modulabile in infiniti modi: si chiama “fotone”.
Troverai un “modulatore” superiore, un eidos definito “idea”, una specie di demiurgo onnipresente e onnisciente, indicato dalla scienza più alta di frontiera, col nome di logon. Unisci questi due termini come una nota musicale, in un coniugio indissolubile, ed avrai la “logofotonica”.

Torna pure, col “cervello” ad analizzare il cervello, discendente diretto del genoma: discendente, a sua volta, dal coniugio logon et foton. Ed avrai, in questo Synolon, configurato a una nota musicale, la conoscenza di te essere pensante.
Ma attenzione! Non ridurre la nota musicale – questo duo mirabile che s’affaccia sulla “trinità” –  al dualismo dei filosofi o al monismo dei positivisti. Ricorda bene: se porti la fisica fotonica all’infinito, la logica metafotonica scende nel silenzio. Ecco l’errore dei naturalisti. Viceversa: se porti la logica all’infinito, ecco che l’universo naturale scende pressoché allo zero. Ecco il Nirvana. La logofotonica ci fa conoscere come siamo nati. Da un atto d’Amore di un Dio d’Amore. Ci fa conoscere come moriremo: si farà silenzio – lo dice l’Apocalisse – al di fuori di noi, sino al punto in cui noi stessi saremo trasformati in musica e l’esistere sarà una Sinfonia Divina. La Fede Cristiana chiama questo col nome di anàstasis, cioè Resurrezione. Per averne un’idea basta immaginare una Sinfonia che, da strumentale, si fa “Luce Reale”.
Una luce che va ripetendo nella gioia “Grazie mio Dio”.

Biografia

Padre Ulderico Pasquale Magni (1912 – 2011) oltre che sacerdote, era un epistemologo, cioè filosofo della scienza.
Nominato direttore dello Studium Christi di Roma ha frequentato contemporaneamente il Centro di Comparazione e Sintesi maturando il suo sogno giovanile: attivare il dialogo galileiano fra Bibbia e Natura, fra Scienza e Teologia. È stato direttore della rivista Il Fuoco e presidente l’Associazione Culturale Akropolis.

Autore di numerosi libri e articoli. È stato ospite della trasmissione “Misteri” oltre che essere stato spesso intervistato da quotidiani, radio e televisioni (RAI, Fininvest ecc.).

Per molti anni ha condotto un difficile discorso dove teologia e Scienza si incontrano per una migliore comprensione di fenomenologie fino a pochi decenni fa inspiegabili.
Famoso, fra l’altro, per i suoi numerosi interventi a Convegni sul tema della Sopravvivenza e a trasmissioni televisive e radiofoniche.
È stato più volte ospite a Pisa dove ha esposto la teoria del corpo tipo-luce, un affascinante viaggio nel mondo tra scienza e fede.
Noi dell’associazione Grazie Mio Dio lo riteniamo la nostra guida spirituale terrena.

Sintesi del suo pensiero

Premesso che è giusto il punto di vista dei sacerdoti e dei vescovi quando dicono che non bisogna evocare i morti e ci invitano alla prudenza perché ci sono molti ciarlatani e manipolatori della buona fede di gente afflitta dal dolore, occorre che cambino il loro punto di vista che si è fermato a una visione superata – direi ottocentesca – dei fenomeni.
Occorre un’evoluzione di pensiero e uniformarsi a un tipo di cultura più moderna, riprendendo il tema, analizzandolo da capo alla luce delle nuove scoperte scientifiche.

Per avere un’idea del corpo tipo-luce basta pensare alle onde elettromagnetiche e faccio un esempio:

«Supponiamo di essere in una stanza completamente chiusa con finestre e porte sigillate. Bene, se accendiamo – dentro questa stanza – un piccolo transistor o apparecchietto radio funzionante con batterie la radio si accende e inizia a trasmettere i programmi. Quindi che cosa succede? Le onde elettromagnetiche passano attraversono le pareti perché rispondono a leggi diverse rispetto a quelle della materia. Le stesse leggi per cui un corpo tipo-luce come quello delle entità spirituali può manifestarsi su una pellicola fotografica, un nastro elettromagnetico, una videocassetta, ecc. ecc.».
Quando si guarda la televisione si hanno delle immagini che vengono inviate nello spazio da una emittente poi sono captate da un’antenna che le convoglia all’apparecchio televisivo. Quando si usa il telefonino avviene lo stesso, il faac per aprire un cancello è un impulso che non vediamo ma dà il via a un meccanismo, quindi ciò che non si vede può concretamente manifestarsi.

Il corpo tipo-luce è un corpo di onde perché onde e luce appartengono alla stessa famiglia.
Al momento del nostro concepimento (e siamo esseri visibili solo con l’ausilio di microscopi ad alta potenzialità) acquisiamo subito una struttura fotonica. La scienza e i fisici ci parlano di molecole, le molecole sono fatte di atomi, gli atomi son fatti di corpuscoli, i corpuscoli sono fatti di quark, e i quark di che cosa sono fatti?All’ultimo sono fatti della struttura fotonica ondulatoria. L’anima, quindi, ha come sua prima veste, la struttura fotonica ondulatoria.

Quando l’essere umano è concepito, quando vive, quando si esprime e quando muore. Al momento della morte e del nostro passaggio all’Aldilà portiamo con noi questa struttura fotonica che è poi quella che può manifestarsi nell’Aldiqua. Quel corpo costruito quasi dal nulla ha un suo codice genetico, cioè sequenze logiche, cos’è che può reggere una sequenza logica o spazio? Il pensiero. Che cos’è che può rappresentare il pensiero? La cosa più alta che conosciamo nel mondo, cioè le onde.
A chi vuole contestare questo concetto Padre Magni risponde portando l’esempio della trasmissione di pensiero con esperimenti a cui ha assistito personalmente e che hanno avuto pieno successo. Di questo vi è una testimonianza registrata.

Quando mettiamo il corpo sotto terra noi dobbiamo pensare che ha lasciato le tre dimensioni spaziali e ha realizzato in pieno la sua quarta dimensione spazio-tempo, la vibrazione, i fotoni.
Leggendo la realtà in questo modo non abbiamo più bisogno di dire spiritismo perché non è più spiritismo. La trasmissione di pensiero non è spiritismo perché avviene mediante il corpo vibratorio tipo-luce, mediante delle onde.

Quando diciamo Aldilà non è al di là dei monti o delle pareti stagne, l’ALDILÀ già in noi ed è nel profondo di noi. L’ALDILÀ è gia QUA.
Quando i sacerdoti e altri negano ogni possibilità di manifestazione dall’Aldilà usano una chiave interpretativa ormai abbondantemente superata.
Occorre sapere scegliere la strada giusta dal punto di vista scientifico. Dal punto di vista spirituale – che è perfettamente in sintonia con quello scientifico – pensiamo alla trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor dove interviene il fenomeno luce. Gesù diviene luminoso e i presenti – Pietro, Giacomo e Giovanni – provano una grande gioia. Questo è il segno di questo passaggio dalla struttura solida alla struttura luminosa. Nella Risurrezione avviene che Gesù passa attraversando la materia apparendo nel cenacolo. Egli si fa lunghezza d’onda che può farsi visibile e invisibile.
Quando qualcuno pensa a suo figlio nell’Aldilà non deve pensarlo come penseresti le “onde” ma come penseresti un impulso sul telefonino. Se sul telefonino fai il numero 5 non si modifica, resta esattamente il 5. L’onda rimane la stessa, quindi, nell’Aldilà si ha l’identificazione dei nostri cari molto più perfetta di quanto pensiamo.

Si può parlare con l’Aldilà ma percorrendo la debita strada. Il passaggio da quest’ordine della nostra materia a quest’altro ordine è un passaggio che è regolato da precise leggi.
In questo senso i vescovi hanno ragione nel criticare un irresponsabile contatto con l’Aldilà: può essere una truffa o un’illusione.
Ma pensiamo al contatto autentico che è possibile.
È vero che la maggioranza di coloro che affermano di essere medium o sensitivi sono imbroglioni, ma vi è una minima parte di gente onesta e corretta che cerca gratuitamente di aiutare il prossimo.
L’Anima è di difficile definizione ma si può dire che è il principio attivo che “anima” il corpo tipo-luce che incomincia a operare sopra gli atomi, sopra le molecole, sopra le cellule… È un fattore invisibile e immisurabile però è un fattore fisico. Lo spirito è la Scintilla Divina che lega l’anima alla materia.

Vi è un’esigenza soprattutto dell’Aldilà di manifestarsi con noi che si fonda nel Verbo di Dio che si è voluto far carne e venire in mezzo a noi. Dobbiamo smettere di pensare che siamo noi a voler evocare. Il più delle volte è proprio dall’Aldilà che si ricevono messaggi oppure segni concreti e richiami al dialogo.
Il resto è nella nostra risposta che va saputa adeguatamente valutare e discernere.

Per approfondire il pensiero di Padre Magni, rimandiamo alle sue pubblicazioni:

  • Viaggio verso il corpo tipo luce, Ed. Centro studi e ricerche di metafisica – Lugano.
  • Homo Solaris, Ed. Il Fuoco – Roma, 1982.
  • Umanesimo Spaziale, Ed. Idea – Roma, 1968.
  • Rivista “Il Fuoco”, diretta dallo stesso Padre Magni.

Per richiedere i libri di Padre Magni, rivolgersi alla Sig.ra Minerva Baggio, cell. 347 8449253.