VIVERE ETERNAMENTE: utopia o realtà?

[Testo della conferenza tenuta a Campagnola Emilia il 16 ottobre 2009]

E’ assurdo, è una provocazione…

Che senso può avere parlare di Eternità su questa terra? Nessuno apparentemente.

Da che mondo è mondo, da che l’uomo abbia iniziato a contare i tempo ha compreso che c’è un tempo per nascere e uno per morire, per seminare e per raccogliere, ogni azione umana è sempre stata scandita dal trascorrere del tempo. Se ci riflettiamo è così.

Entrando nel vivo di ciò che vogliamo asserire – invece – è che SEPPURE il tempo sia il nostro metronomo esatto nel quale siamo incastrati e dal quale non possiamo sfuggire poiché esseri umani, materiali, corporei, biologici ecc ecc… noi pensiamo che <PROVENIAMO DA> e <ANDIAMO VERSO> un orizzonte molto più ampio che non ha confini. Un orizzonte che appartiene a un altro ordine di idee, un orizzonte che possiamo definire "eternità" intesa come un insieme di attimi in un continuo presente.

Tale orizzonte ci è stato abbondantemente annunciato e spiegato dal Cristo che venuto sulla Terra come essere "compiuto corporalmente"  dopo il suo "personale evento-morte" ha varcato tale confine dimostrandoci possibile ciò che fino ad allora era stato impensabile.

Preambolo doveroso:

Non dobbiamo cadere in un equivoco. Noi non siamo promotori di un nuovo movimento religioso tuttavia abbiamo constatato personalmente che nel messaggio di Cristo vi sono risposte CERTE ad alcuni accadimenti che sono avvenuti nelle nostre vite terrene di qui e adesso.

NOI rispettiamo tutte le religioni ma non ci sentiamo di appartenere totalmente a nessuna.

Parlare di Cristo non vuol dire appartenenza alla chiesa cattolica… per noi è stato un riscoprire il Vero Cristo nella sua Essenza completa non incatenata, ingabbiata in dogmi, leggi, interpretazioni che hanno finito per stravolgere il senso Vero del suo messaggio di amore, fratellanza, solidarietà, Vita Eterna. 

Solo la comprensione di ciò che Gesù ha detto sia in parabole sia in suoi comportamenti possiamo comprendere come sia possibile avere contatto con una Dimensione che appartiene all’eternità e come da tale consapevolezza la nostra vita terrena e materiale abbia mutato il senso profondo, la sua struttura, quasi il DNA.

La chiesa cattolica è molto critica verso coloro che asseriscono che si possa comunicare con l’Altra Dimensione e per un certo verso possiamo comprendere. Ma noi con umiltà, semplicità e soprattutto GRATUITA’ continuiamo a parlare del POSSIBILE dialogo tra le due dimensioni.

Il Cristo, liberato dai dogmi, è venuto, ha vissuto, è morto ed è risorto… ci ha lasciato un messaggio di Eternità.

Che senso posso avere, infatti le Sue parole <chi crede in me anche se muore vivrà> ?

Che senso può avere la sua trasfigurazione sul Monte Tabor? (Matteo 17).

In maggio scorso, sempre qui a Campagnola, abbiamo parlato di esperienze NDE cioè di coloro che per poco hanno varcato la soglia, hanno visto e hanno raccontato che cosa ci attende Di Là…

Nelle esperienze NDE abbiamo constatato quanta gente sul confine della crisi della morte abbia visto e comunicato con Esseri appartenenti a un’Altra Dimensione, abbia visto paesaggi, luoghi magnifici, persone che trasmettevano amore, ma un amore che non ha uguali su questa terra poiché è un amore svincolato dal senso di possesso e senso di carnalità con tutti I suoi risvolti.

Lo scorso maggio venne tra noi a portare la sua testimonianza NDE Donatella di Rosignano che per complicazioni post operatorie ha visitato l’Altra Dimensione, dapprima vedendosi fuori dal suo corpo mentre i medici erano indaffarati a tenerla in vita poi è emersa in un mare di luce dove entità spirituali l’hanno accolta inondandola di amore [chi fosse interessato a vedere la testimonianza di Donatella può trovarla in questo sito con il titolo "L’esperienza NDE di Donatella – video].

C’è un medico inglese che si chiama Peter Fenwick, intervistato tempo fa durante trasmissione Voyager su Rai 2, che sta conducendo importanti studi su persone che hanno avuto la NDE. Con tali ricerche tenta di dimostrare che la mente e il cervello non sono la stesa cosa.

Come fa il soggetto a ricordare o a dire di aver visto di aver vissuto ecc.. con consapevolezza piena e fisicamente ciò che racconta quando in coma il suo elettroencefalogramma era piatto? Esiste quindi un livello sconosciuto alla scienza! oppure diciamo "ancora sconosciuto!"

Lo scorso ottobre, qui vicino a Campagnola, è venuto un medico italiano, Davide Vaccarin di Venezia, che si è laureato con 110 a Lode a Padova con una tesi in cui ha analizzato 20 casi di NDE.

Una tesi coraggiosa, un uomo coraggioso che aveva anche un suo blog.

L’Ordine dei Medici lo ha costretto a chiudere il blog pena l’espulsione dall’albo. Purtroppo la NDE, almeno qui in Italia, non è considerata seriamente dalle menti cosiddette scientifiche.

Le esperienze di NDE sono per noi fondamentali perché ci dimostrano che la vita intesa come nostra coscienza prosegue. Muta solo l’aspetto.

<<<Quindi abbiamo parlato di un’Altra Dimensione e di chi l’ha visitata essendo tra la vita e la morte, adesso dobbiamo parlare di chi con questa Dimensione ha stabilito un dialogo e convive quotidianamente con l’idea di Esseri ormai svincolati dal tempo che appartengono a un ordine diverso di continuità esistenziale.

Esseri che esistono e sussistono in quella dimensione che si suole definire eternità. Una eternità che in realtà è un presente continuo. Tali Esseri amano definirsi "i Viventi" ">>>.

Tuttavia ci sono persone che pur non avendo vissuto l’esperienza NDE comunicano con una Dimensione Diversa da quella apparente, una Dimensione Invisibile ma reale, tanto reale che modifica la struttura della personale esistenza.

Ecco che la nostra vita, la nostra esperienza nel corpo, può non essere più scandita solo da ritmi biologici dettati dal DNA bensì legata a Nuovo Ordine di idee, un Pensiero sublime, eterno, di "Essere guidati dal Cielo oltre che dalla carne", quindi anche la stessa carne diviene mezzo utile per rendere tangibili materialemente i pensieri di Coloro che ci Trascendono.

Questo noi dell’associazione Grazie Mio Dio lo viviamo quotidianamente.

Certo, viviamo anche nel richiamo della carne infatti sentiamo la fame, il freddo, il caldo, ci riproduciamo, amiamo, ci arrabbiamo ecc ecc… questa è la carne… ma in ogni nostra azione è entrata una consapevolezza nuova.

COME cambia il senso della vita non sentendosi più soli? Riflettiamo su questo concetto.

Da quando entriamo a far parte di questa realtà terrena, quindi nel TEMPO, mutiamo, ci trasformiamo, cresciamo e poi maturiamo, quindi invecchiamo… Quindi mutano anche i modi di ragionare e i punti di vista.

Quindi, concludendo, l’elemento TEMPO è il fondamentale ingrediente che genera qualsiasi cambiamento a livello terreno.

Infatti, due cellule si incontrano e da lì subiscono una mutazione profonda e danno origine a un nuovo essere umano. Quando quei famosi scienziati hanno fatto quella grandiosa scoperta di quella spiralina detta DNA ci hanno aperto orizzonti immensi… ma non infiniti… ma dove si va oltre il concetto di DNA?

Qui siamo costretti a varcare un limite e si entra nel campo quindi della filosofia della scienza, dell’ignoto, dell’imperscrutabile, delle ipotesi.

Che cosa determina la trasmutazione di due cellule affinché l’essere nuovo si autocostruisca?

Quale è quel QUID che muove il tutto? La spinta? E poi, tale "quid" da dove proviene?

Ma quel processo chimico chi o che cosa lo determina? Chi o che cosa ha stabilito che quelle due cellule visibili solo con un microscopio – quindi invisibili agli occhi – determinino un nuovo essere?

Non siamo qui a parlare di neurofisiologia e di anatomia del cervello, questo lasciamolo fare a chi ne sa più di noi. Bensì parliamo di un "oltre" il concetto stesso di pensiero. Ossia, parliamo di una origine che non appartiene a questo ordine di idee materiale e temporale.

Noi (intesi come umani) non siamo esseri che provengono dalla sola materia ma siamo stati generati – oltre che dalla materia – anche ad altro livello, questo lo pensiamo noi qui presenti stasera e offriamo a voi ciò a cui siamo giunti dopo anni di ricerche e riflessioni, dibattiti, incontri e illuminazioni provvidenziali vissute a livelli diversi.

Tutta la nostra esistenza non sta qui dentro l’involucro carnale, ma come il palombaro veste la muta collegata alla superficie che gli pompa aria all’interno per poter sopravvivere ad alte profondità, così noi, una volta tornati in superficie ci spoglieremo da questa pensante muta e liberi incontreremo chi ci ha pompato l’aria fino  a quel momento, la nostra vera aria, il nostro vero alimento.

L’esempio del palombaro, a mio avviso, calza benissimo. Rende molto bene l’idea.

Questo in cui viviamo momentaneamente non è il nostro elemento naturale, questa realtà, però, per poterci far vivere qui, ci ha vestiti di una muta che consiste in un cervello, due polmoni, un cuore ecc…. e così viviamo, ci muoviamo interagendo con gli altri.

Ma tutto questo a che scopo? Possibile che non vi sia altro scopo se non quello di permanere qui un certo TEMPO?

Quale è lo scopo finale del tutto? Lo scopo ultimo? DOVE lo dobbiamo cercare?

La natura stessa ci offre lo spunto per la riflessione… quando soffriamo, quando amiamo, quando ci arrabbiamo… ebbene, dove sono quegli organi che corrispondono a questi sentimenti? da dove viene il nostro sentire? Mi direte che forse è sempre il cervello… può essere ma allora io vi chiedo anche un’altra cosa…

Come ho già detto, venne qui Donatella, a raccontarci la sua storia e a dirci che era in coma per complicazioni operatorie, prima aveva visto se stessa sul lettino dove i medici tentavano di salvarla poi si era incontrata con esseri di luce che senza parlare le infondevano amore e l’abbracciarono. Tutto questo in piena consapevolezza di se stessa e di interezza tanto che a un certo punto il suo pensiero andò ai figli che aveva lasciato e questo pensiero la fece tornare come risucchiata da un elastico dentro il suo corpo.

Appena si riprese il medico le confessò che lui, ormai, l’aveva creduta persa… e pur non essendo credente le disse che la sua ripresa era un fatto inspiegabile.

Concludo dicendo che le Creature Viventi in un’Altra Dimensione esistono svincolate dal nostro umano concetto di spazio-temporalità e si offrono a noi in virtù di un amore che proviene da un increato Creatore nostra origine e nostro obiettivo finale.

Un amore che ci aiuta, ci conforta, ci sostiene e che, durante la nostra permanenza nel tempo terreno, ci fa crescere dentro al fine di trasformarci plasmandoci in creature simili a Loro.

Tali contatti, che esistono, sussistono, avvengono spesso al di là di una espressa volontà della creatura terrena, modificano quindi il modo di essere di colui che "riceve".

Plasmano la persona nel suo intimo modificandone i punti di vista quindi gli orizzonti.

La creatura non più legata a un concetto di fine totale della sua esistenza ma semplicemente in fase di trasformazione (metamorfosi) – grazie a questo nuovo concetto di sé, a questa nuova consapevolezza – diviene egli stesso mezzo per la crescita di altri, diviene il seme che germoglia e porta frutto, ma non solo… Egli dà alla sua stessa esistenza un senso nuovo più profondo e duraturo.

Ecco quindi il senso della comunicazione con altre dimensioni: la spinta a una crescita interiore destinata a tradursi in fatti concreti della vita terrena al fine di migliorare la stessa (vita terrena) e condurre la creatura verso la sua non-fine attraverso una trasformazione.

Poiché la nostra vita Non finisce.

[Seguono le varie testimonianze fra cui quella di Domenico e Katia che verranno trascritte a parte]

Elisabetta