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L’ALDILA’, LA MEDIANITA’

LA SOPRAVVIVENZA
DELLO SPIRITO:

UN CAMMINO DI SPERANZA ALLA LUCE DEL
TERZO MILLENNIO

4 aprile 1998

di Elisabetta Piccini

Una Conferenza di un’ora sull’Aldilà è un’impresa molto ardua e difficile da molti punti di vista. Uno fra questi è la difficoltà di dover sintetizzare un tema che di per sé è vastissimo.

 

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Sarebbe come voler fare un breve riassunto di tutta la storia dell’Umanità, dall’Uomo primitivo a oggi. Tuttavia non è un’impresa impossibile; in un’ora si può dire già molto e io, umilmente, tenterò di esporre il mio pensiero e quali sono i risultati – almeno fino a oggi – delle ricerche di cui mi occupo.

Ciò che vengo a dirvi non è frutto di studi particolari ma semplicemente la conseguenza di mie personali riflessioni determinate da un cammino interiore iniziato da ormai molti anni.

Tengo a precisare che non sono una cattedratica, non ho lauree particolari su cui fondo le mie conoscenze, tuttavia posso tranquillamente affermare di essermi trovata a fare ciò che faccio, spinta da una forza che non può essere definita.
Diciamo che sono stata spinta – e questo lo affermo proprio alla luce dei fatti che si sono realizzati – da quella Dimensione spirituale che ci trascende.
Quel luogo – se luogo si può definire – è considerato troppo spesso inquietante e misterioso e per questo, motivati da timori e paure, preferiamo evitare ogni contatto barricandoci o dietro uno scetticismo poco convinto oppure dietro una diffidenza nei confronti di qualsiasi ideologia religiosa.
Tendiamo spesso a tagliare corto, a chiudere il discorso di fronte alla domanda se esista o meno un Oltre, una Dimensione verso cui siamo diretti.

Alla richiesta “C’è l’Aldilà?”, qualcuno può rispondere “Ma, non lo so, se c’è me ne accorgerò quando ci andrò. Adesso il problema non me lo pongo”.
Questo è un atteggiamento. Oppure c’è chi risponde: “Non credo che esista niente oltre questa realtà dal momento che se esistesse veramente un OLTRE dovrebbe intervenire e far cessare tante scelleratezze che avvengono nel mondo”.
Questa seconda affermazione è un luogo comune nel quale si incorre spesso, soprattutto quando qualcuno tenta di volerci convincere per forza. È una risposta molto frettolosa e denota una visione ristretta delle cose.
Eppure questo argomento ha affascinato l’Uomo fin dai primordi.
Inutile in questa sede elencare tutta la storia umana che riguarda la sfera cosiddetta spirituale dei contatti con l’Altra Dimensione.
Posso citare semplicemente che se ne hanno testimonianza fin dalla civiltà Assiro-Babilonese senza parlare, poi, di quella egizia e del suo forte e costante rapporto con l’Oltretomba. Ce lo testimoniano ancora le mirabili opere d’arte che sono giunte sino a noi.
Comunque anche i Greci non furono da meno e sono molti gli esempi che si potrebbero citare ma questa mia conversazione non vuole essere una lezione accademica bensì lo spunto per una riflessione su questa tematica affascinante quanto misteriosa.
Ebbene tutto questo per dire, in due parole, come l’Uomo abbia risposto all’incessante bisogno di non sentirsi solo e abbia cercato di capire e modificare, sia nel bene che nel male, l’andamento della sua e altrui esistenza.
L’Umanità ha quindi cercato di incanalare le varie e diverse ideologie e credenze dettate dallo spirito e tutto ciò ha determinato, sei secoli, l’istituzione di varie correnti religiose, le quali, tutte indistintamente, si fondano sul concetto fondamentale dell’immortalità dell’Anima.
E non vi è immortalità senza un Increato Creatore, origine primaria di Tutto che è Dio, né, tanto meno, una ulteriore dimensione spirituale di cui noi umani conosciamo ben poco dati i nostri limiti mentali. A mio avviso non si può, a priori, scartare l’ipotesi che la vita non finisca con la morte del corpo ma continui in una nuova dimensione dove non esistano più né affanno né dolore. Il credere che tale ulteriore dimensione esista può letteralmente cambiare in positivo la nostra vita terrena. Credetemi, acquisire la consapevolezza che dall’Aldilà possa giungerci un aiuto concreto – come è successo alla sottoscritta – può dare una svolta all’esistenza terrena.
A questo proposito desidero, innanzitutto, sfatare il pregiudizio che da sempre accompagna il termine “Spiritismo”. So che l’impresa non è facile anche perché, nel tempo, le deviazioni di questo termine sono state talmente tante e tali da rendere l’impresa molto ardua, tuttavia non è impossibile andare un po’ a rivalutare nel modo giusto questo termine. Che significa “Spiritismo”?

Quello che si suole definire SPIRITISMO MODERNO nacque intorno al 1850 e piantò le sue radici sia in Francia – il cui precursore fu Allan Kardec – sia in tutta Europa.
Ma facciamo un passo indietro.Tutto ebbe origine da «certi fenomeni» di cui furono protagoniste due adolescenti americane, Katherine e Margaret FOX, che stabilirono per la prima volta un «dialogo» con un trapassato che era stato ucciso e poi sepolto nella loro cantina.
Tale dialogo si stabilì attraverso una serie di colpi che poi le due giovani decodificavano.
Nacque, così, la TIPTOLOGIA che divenne famosissima successivamente in Francia con le tables tournantes o tavoli girevoli.

Allan KARDEC serio professore e pedagogo francese, al secolo Hippolyte Léon Denizard RIVAIL, superata la diffidenza iniziale che era propria del suo carattere scettico e razionale, fu letteralmente «catturato» dai fenomeni di cui erano protagonisti certi medium e volle approfondire l’argomento, tanto che da allora lo si può a buona ragione considerare il precursore di una nuova filosofia che si fonda sul principio fondamentale della sopravvivenza dello spirito dopo la morte. Fu lo stesso Kardec a coniare un termine specifico per questa nuova filosofia che definì Spiritismo. Come lui stesso afferma nel suo libro “Che cos’è lo Spiritismo?”: lo Spiritismo è la dottrina fondata sull’esistenza degli Spiriti o esseri incorporali del mondo invisibile e il loro rapporto con il mondo corporale.

Kardec sostenne – e questa citazione è abbastanza famosa – che «lo Spiritismo PROVA e fa VEDERE ciò che la religione insegna con la teoria». Parole forti che valsero a Kardec numerosi guai con la Chiesa.
Sono famose le sue opere sull’argomento come IL LIBRO DEGLI SPIRITI e IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO, inoltre fondò a Parigi una SOCIETA’ PARIGINA di STUDI SPIRITICI.

Alla sua morte la disciplina spiritica si suddivise in due – forse tre – grandi filoni.
Il primo filone, che mantenne fermi i presupposti lasciati dal padre dello Spiritismo, vide in Leon DENIS il primo successore ed erede che continuò la strada segnata dal grande maestro scomparso nel 1869.
Il secondo, invece, che si discostò dai canoni della disciplina spiritica su cui Kardec aveva fondato lo Spiritismo, cioè sull’associazione tra Spiritismo e religione, continuando la ricerca nel campo indirizzandola verso la sperimentazione scientifica.
Tale orientamento fu chiamato Metapsichica e portò, nel 1923, alla pubblicazione di un libro molto importante sull’argomento il cui autore fu Charles RICHET, uno scienziato che si può considerare, quindi, il padre della PARAPSICOLOGIA.
Non posso dilungarmi oltre su questo perché ci condurrebbe fuori dal tema di questa serata, comunque occorreva, secondo me, spendere due parole su questi due grandi personaggi che hanno segnato la storia dello Spiritismo e della Parapsicologia.

[…]

Certe Realtà che non fanno parte del nostro quotidiano stressante e opprimente ma «esistono comunque», al di là delle nostre conoscenze scientifiche e dello scetticismo più convinto e radicato.
E come si può giungere a questa convinzione? Secondo me, innanzitutto, non chiudendosi nell’assoluta negazione di una Sopravvivenza ma lasciarsi un margine di possibilità su cui elaborare una propria idea, seppure vaga, di un «qualcosa» che esiste e che ci aspetta, chi prima chi dopo, e che desidera «parlarci».

Sembrerà strano, forse, ma più noi ci apriamo a una possibilità di dialogo con l’Altra Dimensione, più questa si fa sentire utilizzando dei particolari segni come, per citarne alcuni dei più semplici, un profumo intenso e improvviso in una stanza, uno squillo di telefono in un giorno o momento particolare, un movimento d’aria in un luogo chiuso, un oggetto ritrovato fuori posto, una farfalla che all’improvviso entra in casa, un uccellino che picchia la finestra per entrare e molti altri messaggi cifrati del tutto inusuali che spesso solo chi riceve può comprenderne il significato.
Ma vi sono fenomeni più chiari ed eclatanti. Per esempio quelli relativi alla psicovisione, ciè immagini che si formano spontaneamente sul muro, su fotografie, su quadri. Immagini soprattutto relative a trapassati. Si possono annoverare anche straordinari fenomeni di PSICOFONIA con VOCE DIRETTA oppure registrata su nastro.
Anche la persona più scettica può essere stata testimone di fatti straordinari e insoliti a cui, appunto, ho accennato.

[…]

Se il contatto si stabilisce veramente deve condurre verso l’approfondimento di certe Verità esistenziali per una CRESCITA CREATIVA INTERIORE, altrimenti significa che è solo l’appagamento inconscio di un’esigenza – seppure comprensibile – di natura affettiva.

Il secondo atteggiamento, invece, è di coloro che cercano, sì, ma senza perdere mai di vista l’obiettività di certe manifestazioni.
Il ricercatore serio e obiettivo che crede in una Realtà invisibile spirituale non dà mai niente per scontato e giunge a fare certe affermazioni dopo una attenta e lunga ricerca, ponendosi con infinita umiltà di fronte a questo immenso universo dove esiste un Centro, un Increato Creatore, un Tutto inscindibile e Unico da cui discendiamo e dove siamo diretti.
Lo studioso serio si pone di fronte alla fenomenologia paranormale che ha a che vedere con l’Aldilà dopo avere fatto una attenta igiene morale di sé. Innanzitutto avere annullato il proprio sé egoistico, quindi le motivazioni di carattere personale che lo inducono alla ricerca.

L’attento ricercatore non crede con facilità. Allora, mi si può chiedere, come si fa a distinguere?
La risposta è molto difficile. Trattandosi di argomenti delicati che riguardano la Realtà invisibile non si può fare riferimento a termini di paragone, tuttavia, se si è seguita una attenta igiene morale come ho detto prima, si acquisisce una capacità sensibile atta a percepire e distinguere tutto ciò che è falso da tutto ciò che è autentico.
La vera autentica Medianità è un dono, una capacità, molto rara e sono pochi gli esseri umani che ne sono dotati.

[…]

Signori, io non vengo a convincere nessuno, non ho la pretesa che mi diate ragione. Io NON SONO VENUTA A VENDERE né un prodotto né un corso. Desidero soltanto portare la mia esperienza come spunto per una riflessione profonda e matura, una riflessione che alle soglie del duemila ci porti verso nuove conquiste, ma conquiste morali, spirituali, verso valori duraturi e autentici.
Basta con lo sfruttamento commerciale della spiritualità ! È vergognoso che ancora si tenda a manipolare tutto, a commerciare su tutto, persino sulla spiritualità che di per sé – per sua precisa natura – non può essere, non deve essere, commercializzata!

L’Onnipotente, il LOGOS, decide di incarnarsi per sua libera scelta al fine di stipulare una nuova alleanza con l’Umanità, ripristina quindi un patto con l’Uomo. Quindi Gesù, il Cristo, l’Atteso e Annunciato dalle sacre Scritture, l’Emmanule del profeta Isaia, si incarna divenendo il Mediatore per eccellenza tra le due Realtà, l’Immanente e la Trascendente, tra l’Aldilà e l’Aldiqua, tra noi e il cosiddetto Regno dei Cieli annunciato da Lui.
Gesù diviene il MEDIUM attraverso cui ci è possibile entrare in contatto con l’Altra Dimensione.
Ecco che, secondo me e altri, si può accedere all’Altra Dimensione solo ed esclusivamente cercando, chiedendo, utilizzando il MEDIUM per eccellenza CRISTO.
Se lo si fa attraverso di LUI non incorriamo mai in cattive sorprese.

Durante l’ultima conferenza del 2 aprile a Pisa una signora del pubblico mi ha chiesto quale sia la mia posizione riguardo alla Chiesa.
Bene, premetto che conosco e ho molta stima di alcuni sacerdoti come, per esempio, Padre Zaccaria Bertoldo e Padre Ulderigo Pasquale MAGNI, epistemologo e teologo che porta avanti un discorso sulla Sopravvivenza legato al concetto scientifico del CORPO-TIPO-LUCE. Tale concetto mi ha sempre affascinato e ultimamente l’ho invitato a Pisa per una esposizione in forma privata di tale teoria.

Personalmente credo che la Chiesa debba rivedere certe posizioni intransigenti alla luce delle scoperte scientifiche dell’ultimo secolo. Del resto dovette farlo anche nei confronti di Galileo Galilei. Inoltre c’è da dire che nel gennaio 1997 Padre Gino Concetti sull’Osservatore Romano si espresse in toni piuttosto aperti nei confronti di coloro che cercavano contatto con l’Aldilà, seppure raccomandava una buona dose di scetticismo.

[…]

Secondo me sta scritto proprio nel Vangelo, come ho accennato, che è possibile un contatto diretto con l’Altra Dimensione.
Il messaggio evangelico non è scaduto, anzi, è attualissimo. Come ha detto Gesù “Il cielo e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno”.
Bene, concludo con un augurio che vale per tutti ma che desidero rivolgere a voi stasera che vi siete sentiti spinti a venire qui ad ascoltare le mie chiacchiere (e vi ringrazio della pazienza), il mio augurio è che possiate trovare anche voi il vero significato della propria esistenza. In fondo, l’ALDILA’ inteso come realtà che ci circonda – e non solo ciò che ci aspetta – non è così lontano.