Dalle profezie sul 2012 al “coronavirus”

Dalle profezie sul 2012 al “coronavirus”

 

Chi si ricorda del 2012?

Chi di noi non si ricorda della famosa data, enunciata fino alla noia, del 21/12/2012 e del profondo cambiamento, forse catastrofico, che sarebbe potuto accadere proprio in quel famigerato giorno? Chi non ricorda del calendario Maya che si concludeva misteriosamente proprio in quella data e di tutte le varie supposizioni che si sono enunciate in merito? C’era chi immaginava l’arrivo di un cataclisma naturale o un meteorite ma c’era anche chi non credeva affatto alla profezia Maya e non credeva che il concludersi dell’antico calendario portasse a qualche evento catastrofico.

Mi si permetta di disquisire su questo tema che secondo me è tutt’altro che passato di moda. Infatti, sempre secondo i calcoli astrologici, in quella data un passaggio c’è stato e dall’era dei Pesci siamo passati a quella dell’Acquario. Dall’era millenaria dei Pesci che ha visto la nascita di Gesù e l’espandersi del Cristianesimo siamo passati a un’era che porterà a una più profonda consapevolezza, a una diversa presa di coscienza, alla scoperta della divinità come facente parte sostanziale e fondamentale del nostro essere.

L’era dell’Acquario (che durerà  oltre duemila anni) ci porterà alla scoperta di nuove realtà e a un cambiamento anche spirituale. Non crederemo più in un Dio esteriore a noi ma interiore, un Dio-Padre-Creatore che è amore assoluto e non distruttore e giustiziere come molteplici religioni ci hanno propinato per secoli fino al punto di uccidere e fare guerre contro chi osava dire il contrario. Non ci saranno più lotte di religione ma vivremo di una fratellanza divina che oltrepassa ogni dogma terreno.

Gesù ha detto: “Verrà il tempo in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché il Padre così vuole i suoi adoratori. Dio è spirito e quelli che lo adorano, devono adorarlo in spirito e verità“. (Giov. IV, 23-24). Dio non è rappresentabile, non è neanche pensabile per noi umili creature ma dobbiamo avere la certezza di essere animati dalla sua volontà e dalla scintilla che lui ha acceso in noi e non può spegnersi poiché appartiene all’eternità. Sta a noi coltivarla e non lasciare che si affievolisca ma divenga la fiamma ardente e costruttiva di un rinnovamento sostanziale di noi stessi.

In effetti, se riflettiamo, qualcosa è davvero cambiato da quel 2012. Diciamo che abbiamo iniziato a prendere coscienza maggiormente del mondo che ci circonda e in cui siamo inseriti come in un mosaico, un ingranaggio. Per esempio, finalmente parliamo di ecologia, di pianeta che soffre, di riscaldamento globale, di ghiacciai che si sciolgono e di terre che verranno inondate. Abbiamo iniziato a parlare di disastro ambientale e a legiferare per una società futura più equa e solidale. Certo, siamo ancora ben lontani dall’alba di un nuovo giorno in cui tutti risiederemo su un pianeta rinnovato dove non esisteranno più fame, malattie e guerre ma ha finalmente avuto inizio un processo che inevitabilmente porterà al cambiamento. Ma, come spesso accade, ogni cambiamento non è indolore.

Anche gli eventi che ci accompagnano in questi primi mesi del 2020 ci hanno messo brutalmente di fronte a una realtà difficile da affrontare. L’arrivo di questo nuovo  e sconosciuto virus ci ha costretti a modificare tutti i nostri piani. Ci costringe a cambiamenti di vita e a rinunce, ad allontanamenti forzati e isolamento. Ci ha costretto a fermare la nostra sfrenata corsa. Non credo al caso ma a un qualcosa che se capita, quando capita, è perché viene a insegnarci e ne dobbiamo trarre giovamento. Una parte di umanità è molto progredita con scoperte scientifiche e conquiste spaziali, tuttavia si è dovuta inginocchiare per l’avvento di una malattia dettata da un virus sconosciuto di cui ancora si sa molto poco. Che possiamo fare? Approfittiamo di questo tempo difficile per prendere maggiormente coscienza della nostra fragilità e iniziare a rispettare di più i nostri simili e la nostra casa, la terra, che langue tra le spire di inesorabili leggi di mercato e cominciamo a pensare che prima di tutto deve vigere l’amore per la vita. Il vero progresso deve passare dalla porta stretta del rispetto reciproco e che il nostro umano potere non è illimitato ma finisce laddove inizia quello di un altro. L’umanità deve scrollarsi di dosso l’inutile torpore nel quale pare essersi assopita, deve risvegliarsi a questa nuova consapevolezza che sempre più si diffonderà e cambierà volto sulla faccia della terra.