Una Sosta Provvidenziale

   Un giorno di molti anni fa mi trovavo alla guida della mia macchina che allora era di tipo piuttosto veloce e stavo percorrendo una strada in montagna, molto tortuosa e piena di curve. Stavo tornando dopo avere accompagnato una persona al Ciocco, un paese in montagna nella provincia di Lucca. Non scesi di macchina, lasciati la persona e iniziai la strada del ritorno. A un tratto sentii nitidamente una voce che imperativamente mi disse “spegni il motore!”. Premetto che nell’udire quella voce non mi spaventai affatto anche se nella macchina ero da sola. Ho spento il motore. Ho aspettato un po’ riflettendo su quell’ordine che avevo udito molto bene e sulla ragione di tale ordine che non riuscivo a comprendere. Rimisi in moto ma non vi riuscii nonostante vari tentativi. Era di domenica. Ho trovato qualcuno che mi ha accompagnata da un meccanico. I meccanici sono venuti e hanno guardato la macchina e uno dei due, rivolgendosi a me quasi meravigliato mi disse “le posso fare una domanda? Lei perché si è fermata?”. Io non potevo rispondere che avevo sentito una voce che mi aveva ordinato di spegnere il motore. Risposi semplicemente che avevo bisogno di ritrovare la pietra dell’anello che mi era caduta all’interno della macchina… Il meccanico ribatté subito con una frase “Lei, signora, Lassù ha qualcuno che la protegge perché se non si fosse fermata, con questa macchina e con questa pessima strada non avrebbe fatto la prossima curva ma sarebbe finita nel burrone…”.
I due meccanici riavvitarono i bulloni della mia macchina e io ripartii.

Nicole