Premessa del Redattore:

Era il 30 marzo 1998 quando invitammo Padre Magni a Pisa dove avrebbe dovuto tenere un ciclo di conferenze sul tema della Vita oltre la vita e sulla sua teoria del “Corpo tipo-luce”. Ciò che segue non è altro che la trascrizione fedele di ciò che disse in occasione di un primo incontro a carattere privato che si svolse alla presenza di alcune persone molto interessate all’argomento.
Dopo una introduzione all’argomento abbastanza chiara del suo concetto filosofico-scientifico la conversazione ha assunto il carattere di dialogo e sono seguite alcune domande da parte dei presenti qui fedelmente riportate.
Può sembrare una relazione un po’ troppo lunga ma è molto interessante poiché Padre Magni ci racconta come ha elaborato la sua teoria del corpo tipo-luce fin dai suoi inizi. E’ una bellissima testimonianza raccolta dalla sua viva voce.
Purtroppo il suo pensiero non ha trovato riscontro o apprezzamento in certi ambienti ecclesiastici troppo radicati a un integralismo cattolico privo di qualsiasi apertura verso il “nuovo”, anzi, subisce ancora molti pregiudizi. In questi ambienti il termine “nuovo” viene troppo spesso confuso con “eresia”. A questo proposito si pensi, per esempio, a Galileo Galilei e ai guai che dovette subire dalla Chiesa a causa delle sue scoperte scientifiche! Scoperte che, successivamente, dovettero essere accettate dalla stessa Chiesa che lo aveva tanto perseguitato…
Un’ultima cosa degna di nota. Al tempo in cui avvenne questo incontro Padre Magni aveva preannunciato l’invenzione di apparecchiature che poi sono state realmente realizzate, anche se solo a livello sperimentale.
Ci auguriamo vivamente che in un prossimo futuro non troppo lontano la sua “teoria-corpo-tipo-luce” trovi maggiori consensi in ambienti scientifici appropriati.
Ci scusiamo per eventuali errori involontari dovuti alla cattiva qualità della registrazione e alla sua trascrizione.
Buona lettura!

INIZIO DELLA REGISTRAZIONE:

Guardiamo il corpo e vediamo che si tratta di una struttura di carattere energetico e fotonico, quando voi mettete il corpo sotto la terra ci mettete le tre dimensioni (struttura energetica fatta di onde).
Che cos’è allora la morte? La morte non è altro che il passaggio dalla terza alla quarta dimensione con la differenza che, mentre la terza, è visibile la quarta non è più visibile né toccabile.
Che cos’è l’Aldilà? L’Aldilà non è altro che un quarto stato. L’inizio di un quarto stato oltre la materia, che comincia con la luce e lo chiamiamo corpo tipo luce.
È evidente che la luce ha tutta una gamma e c’è una serie infinita di discorsi. Allora io mi domando: <Robertina, [qui Padre Magni si riferisce a Roberta, figlia trapassata di Gabriella Alvisi, una pioniera della Psicofonia, che comunicava con lei mediante il registratore e di cui parlerà ampiamente più avanti n.d.r.] il tuo corpo di ventenne è stato messo sotto la terra ma tu, come struttura di corpo tipo luce, evidentemente devi vivere questa realtà del mondo di luce. Se tu hai scoperto, qualcuno per te, o il buon Dio te l’ha dato di potere comunicare con tua madre, non mi
meraviglia più che tu comunichi attraverso il magnetofono. Io parlo facendo vibrare di qua e tu parli perché?…>
Ma come fa una struttura tipo luce a diventare sonora e a comunicare? È quello che succede con gli astronauti. Se io parlo con un astronauta che sta sulla Luna io parlo al microfono con la voce, vibrazioni sonore dell’aria, il microfono mi trasforma in onde elettroniche e ha bisogno del filo perché se no si dissipa e così via. Poi c’è un’altra trasformazione quella per la quale le trasmissioni elettroniche vengono fatte fotoniche e rilanciate a velocità della luce sulla Luna: 384 mila km, che c’è di questo in quei 384 mila km? Tu puoi andar su con mille aerei e non trovi nulla, tu vai su con una radiolina e trovi tutto. Lungo il cammino trovi tutto questo, vai con centomila televisori e vedi centomila di tutto. Se non hai quello, non vedi nulla, non ti accorgi di nulla, non sai nulla. Arriva sulla Luna per poter essere captato dagli astronauti; è chiaro non può mica captare delle onde, deve accadere il processo inverso. Le onde sono ridotte da fotoni in elettroni, da elettroni in neutroni e l’astronauta parla con la moglie a distanza e ci mette una frazione di secondo.
Allora io dico: Cosa è questo corpo tipo luce?
È un corpo somigliante (somigliante perché non è quello, evidentemente) a quello che noi vediamo in televisione. Se vedo il Papa che parla da san Pietro in televisione dico “É lui”; la sua voce è la sua voce, se l’apparecchiatura me lo dà con esattezza evidentemente è lui. Ma tra me e lui c’è tutto quel salto; a Roma è lui in carne e ossa e quindi è visibile; qui in televisione è solo in immagine. E tra le due che c’è? Che cosa succede? E ci accorgiamo che dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare il mondo, il corpo e la realtà.
Allora diciamo che l’Aldilà non è altro che questa determinata struttura che è somigliante a questa delle onde, probabilmente in ordini ulteriori; superiori dato che sappiamo che le onde sono una gamma immensa queste dovrebbero essere di più; non solo, ma se dovessi poi specificare con degli studenti tirerei in ballo la fisica moderna. Questo vi basti, per dire, come approccio a questa tematica che attraverso le esperienze potrebbe lasciarci dei dubbi. Infatti, i nostri amici positivisti non accettano; e io dico: “Lasciate pure l’esperienza, fate il discorso mentale e vi accorgerete come tutto questo è perfettamente plausibile”. Un’onda lanciata nello spazio (lanciata con i mezzi adeguati) mantiene la sua caratteristica di una perfezione assoluta perché, si dice, se io parlo mi sentono di qui e di qua, la vibrazione nell’aria si disperde poco a poco e finisce tutto; le onde elettromagnetiche fanno tutto il contrario perché sono legate al concetto dei quanti. Tu schiacci 5 sul tuo cellulare, quel 5, quel numero di vibrazione che il 5 produce, va al satellite che è a 36 mila km di altezza con una perfezione senza nessuna sbavatura non può diventare 5,1 o 5,2; deve essere quella perfezione assoluta a 36 mila km. Lo rilanci su Marte 200 milioni km di distanza e quella ci arriva perfetta. Per cui, si dice, chi muore va all’Aldilà ma non diventa come una goccia nell’acqua, come un suono nell’aria, ha una sua individualità assoluta come questa che ci viene insegnata perché mentre nella terra, nell’acqua e nell’aria la diffusione è comune, di qua, proprio per la <teoria dei quanti>, mantiene questa sua caratteristica. Allora non mi meraviglio che la mamma entrata in coma, (mi riferisco a una signora che ha parlato in un convegno) ha avuto un infarto e urlava dal dolore finché ha perso conoscenza, è entrata in coma e ha vissuto questa esperienza dell’Aldilà (NDE, n.d.r.), di questo stato di luce, in cui ha incontrato il figlio defunto che gli è venuto incontro con le braccia aperte per abbracciarla, ma il figlio le ha fatto una risatina e le ha detto : “Mamma, tu non puoi abbracciarmi in questa situazione, quando sarai come me allora sì saremo uniti ora c’è disparità tra noi due”. E lei al suo risveglio ha detto: <Quando mi sono svegliata ho ripreso ad urlare per il dolore, però ero di una felicità tale che pur essendo passati due anni la felicità si è mantenuta>.
Questo per dire come la tematica dell’Aldilà di primo acchito sia incredibile, perché anche per me è incredibile, nel momento in cui la portiamo avanti con determinate esperienze che magari non riusciamo a spiegarci. Ci diciamo però che forse siamo agli inizi per poter capire una cosa che ieri era assolutamente inconcepibile. E’ veramente una cosa assolutamente
incredibile… Noi utilizziamo tutti questi mezzi, ma, di fatto, non ci rendiamo conto di come questo possa avvenire.
DOMANDA:
Senta Padre, come si spiega che i sensitivi pur non avendo questo apparecchio (si riferisce al registratore n.d.r.) possono comunque ricevere comunicazioni?
RISPOSTA:
Dunque io porto sempre degli esempi, esempi di quelli sicuri, constatati medicalmente. Uno di questi esempi si chiama Pasqualina Pezzola. Una donna popolana, di ambiente ascolano, mi pare che sia di Civitanova Marche, la quale già da bambina aveva dei fenomeni strani, vedeva ecc. Quando si è sposata, il marito non credeva a tutto questo, (lei vedeva le cose a distanza). Il marito andava all’osteria con gli amici poi tornava a casa e glieli descriveva esattamente. Lui ha dovuto riconoscere che sua moglie aveva delle facoltà particolari. Queste facoltà in parapsicologia si chiamano: Televeggenza.
A questo proposito vi racconto un episodio che mi ha raccontato un professore biologo dell’Università di Bologna la cui madre era ricoverata in una clinica di Padova. Lui è andato dalla Pasqualina e le ha detto: “Pasqualina, per favore, questo è il ritratto di mia madre, mi dica qualcosa”. Lei ha preso la foto in mano, poi ha chiuso gli occhi e ha incominciato a dondolarsi, faceva quello che lei chiamava “Il viaggio”. Ha dondolato per alcuni minuti e poi ha detto : “Ecco sono arrivata, questi sono i tre gradini della Clinica”. La donna iniziò a descrivere la Clinica e arriva alle corsie. Disse: “La prima stanza no, la seconda stanza no, la terza sì. Ci sono due letti, il primo non interessa, è il letto vicino alla finestra dove c’è sua madre”. E poi parla come se fosse realmente presente lì da lei: “Signora, permette che io appoggi il mio orecchio sul suo stomaco, sul suo fegato, sul suo cuore?”. E così fece. Poi è uscita dalla stanza, ha ridondolato, ha fatto tutto il viaggio di ritorno e quando è arrivata ha detto : “Caro professore, mi dispiace dirglielo, ma la sua mamma non arriva a Natale”.
Il professore allora rispose: “All’ospedale m’hanno assicurato che a Natale la mandano a casa”.
È morta la notte precedente al Natale.
Siccome questo fenomeno è diventato classico nella parapsicologia (lo utilizzano medici per fare diagnosi) allora è stato osservato per capire come succede. Lei cade in trance e fa un viaggio. Facciamo conto che lei abbia viaggiato con corpo tipo luce, con un suo apparecchio, come abbiamo detto prima ecc. Questa è l’interpretazione che noi cerchiamo di dare, anche perché esistono anche altri fenomeni analoghi.
Un cane, per esempio, nel giardino del padrone, in un certo giorno, dà particolari segni di nervosismo. Che cosa ha questo cane? Dopo tre giorni arriva una burrasca che viene dal mare dei Carabi quindi da diecimila km di distanza e questa burrasca nell’occhio del ciclone emana delle onde che sono all’infrarosso ecc. che il cane ha la capacità di captare e viene disturbato da esse. Noi non le vediamo, ma il cane, sì, le percepisce, le sente, noi vediamo solo quando arriva il ciclone; ma il cane le sente, allora vuol dire che dentro di sé ha qualcosa,che noi non capiamo, che gli permette di captarle.
Gli Americani hanno osservato che il serpente che striscia e guarda con gli occhi, anche nel buio riusciva ad acchiappare un topolino, fanno l’autopsia del cervello e trovano che il serpente è dotato di una ghiandola che gli permette di captare onde infrarosse; il topolino, quando si muove, è chiaro che emana onde infrarosse e il serpente è in grado di individuarlo e acchiapparlo. Alcuni uccelli partono dall’Alaska e si dirigono verso sud al mare dei Carabi percorrendo migliaia di km, c’è chi si chiede come fanno ad arrivare; alcuni hanno detto che si orientano col sole, ma forse non basta, si orienteranno col magnetismo polare, col polo magnetico, ma non è anche questo sufficiente per cui hanno visto che sono dotati di minuscole apparecchiature al ferro con i quali captano onde. Ecco perché , forse, gli animali hanno percezioni extra-sensoriali maggiori delle nostre. Quindi noi oggi ci stiamo avvicinando alla lettura di questi fenomeni, che sono molto vari, attraverso dei tentativi e dei sondaggi perché la scienza ufficiale deve fare delle esperienze per poterle comprovare.
Il tema dell’Aldilà, preso dal di fuori così, è quasi assurdo per chi non ha fede, ma invece diviene un tema che può essere guardato, studiato, affrontato con serenità; i fenomeni sono al vaglio ma tutto questo assolutamente non ci lascia più dubbi sulla realtà che ci procede.
DOMANDA:
Per me può bastare perché conoscevo già le cose che lei dice, ma è bello quell’episodio della cieca che arriva a casa di un medico in fin di vita, che mi ha già raccontato.
RISPOSTA:
Raymond Moody è un medico americano che ha incominciato a scrivere di queste cose, il primo suo libro ha avuto un enorme successo “La vita oltre la vita”, scritto più di vent’anni fa, tradotto in italiano, e lui ha continuato e continua a fare queste ricerche. Una ricerca particolarmente significativa è stata quella di una cieca, nata cieca con un difetto organico a livello di nervo ottico la quale gli è stata portata perché era in coma. Ha fatto tutte le operazioni per riportarla prima alla piena funzione del cuore, poi l’ha riportata fuori dal coma e quindi alla piena coscienza. Dopo di che lei ha raccontato delle cose incredibili perché ha detto:
– Io ho visto tutto quello che voi avete fatto intorno al mio corpo.
– Come hai visto tutto? Ora vedi?
– No io sono cieca non vedo.
– E prima?
– Mai veduto.
– Ma come hai fatto a vedere?
– Ah, io non lo so
– Ma dove eri?
– Sotto il lampadario, e da sotto il lampadario io vedevo un corpo che di sicuro era il mio; ho visto quello che avete fatto ad un certo punto vi sono cascate le forbicette…
Cioè lei ha descritto tutto. E questo evidentemente non è altro che la conferma che questi fenomeni che possono poi essere manipolati da tutti i lazzaroni che se ne vogliono servire, il rischio è quello, perché questi fenomeni hanno un fondamento e devono essere studiati.
DOMANDA:
Come mai padre, non tutti quelli che sono stati sulla soglia hanno avuto la possibilità di vedere?
RISPOSTA:
Questo sarebbe difficile a dirsi, però teniamo presente anche una cosa che ci assicurano tutti, dopo aver fatto lo studio del movimento dei globi oculari con gli elettrodi e altro, ci assicurano che tutti gli uomini sognano, ma molti sostengono di non sognare, perché una cosa è il fenomeno, e una cosa è la registrazione del fenomeno. Può darsi benissimo che determinate esperienze che noi facciamo a livello onirico, a livello mentale, non abbiano in noi la struttura che le registra. E questo lo ritroviamo in molti, io ho visto persone che hanno la registrazione del sogno che è spettacolosa, se lo ricordano bene al mattino e lo possono ricominciare da capo; altri ne hanno una memoria molto vaga. Io ho fatto lo studio su di me e ho visto che determinate cose se mi sveglio durante la notte nell’atto del sogno ho immensamente vivo, come se vedessi davvero; basta che io resti due o tre minuti sveglio con gli occhi aperti e con la luce accesa e questo subito svanisce, se ne va e non ricordo più niente. Allora abbiamo una gamma di registrazioni che vanno da registrazioni fedeli, a registrazioni labili, non durature quindi, a registrazioni istantanee che sono cancellate quindi, può darsi che succeda questo anche in fenomeni di premorte.
DOMANDA:
Secondo lei, non dico subito ma anche fra molti anni, si potranno avere delle apparecchiature che ci potranno consentire di vedere le entità?
RISPOSTA:
Qui bisogna fare una distinzione che ci suggerisce la fisica, e scusate se vi dico dei numeri, non vi spaventate, ma occorre farlo per avere una certa gamma nella testa. La fisica dell’ottocento arrivava alle molecole ma solo teoricamente perché non c’erano le apparecchiature, c’era solo il microscopio elettronico che portava a degli ingrandimenti fino a cento, duecento volte, eravamo quindi lontani dalle molecole che sono grandi dieci alla meno otto, che sono un miliardesimo di centimetro. Da qualche decennio è stato scoperto il microscopio a scansione con effetto tunnel che non vede le molecole nel senso propriamente detto, ma le vede come ombra, perciò praticamente già le vede. Le molecole sono quelle in cui c’è inciso il nostro codice genetico. Le molecole sono grandi dieci alla meno otto; tenete presente che in centimetri dieci alla meno otto è un centesimo di milionesimo di centimetro, viene meglio se dico dieci alla meno nove che è un miliardesimo di centimetro. Per poter arrivare al nucleo atomico deve scendere ancora mille volte e ancora dieci volte nel centimetro. Il nucleo atomico è dieci alla meno tredici per cui è un decimo di millesimo di miliardesimo di centimetro. Le onde cortissime e altissime di vibrazione vanno alla dieci alla meno dodici, meno quindici e così via, tenete presente la meno quindici. Sennonché, gli studiosi fisici hanno studiato un fenomeno che è detto dei neutrini che oltrepassano tutta la materia. Quelli sono dieci alla meno ventidue. I quark di cui Piero Angela (noto presentatore televisivo della trasmissione Quark n.d.r.) avrebbe dovuto parlare e di cui non parla, sono dieci alla meno ventisette, la soglia spaziale è dieci alla meno trentatré. Per cui si parla dieci alla meno trentatré, di un miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo aggiunto a quanto si diceva prima. Cose che dette così sembrano delle assurdità…
E nelle microonde l’incredibilità è ancora maggiore. Sennonché la struttura metrica per poter misurare va ricercata nelle vibrazioni. Quindi noi abbiamo per il futuro, dal punto di vista della fisica, più di metà del percorso da fare, perché con dieci alla meno tredici, più dieci alla meno tredici non sei neanche alla metà del percorso per cui abbiamo ancora una gamma fisica da poter percorrere. Nel momento in cui passiamo alla struttura ondulatoria, che poi è legata alla nostra psiche e così via dicendo, noi abbiamo appunto queste manifestazioni. Pare che lo stesso Marconi avesse avuto delle voci dalle radiazioni che non erano di carattere fisico. Però poi il fenomeno praticamente è incominciato con Gemelli e Ernetti nel 1952 (Vedi nel sito alla voce Psicofonia e Inizio della Psicofonia n.d.r.) che sono arrivati casualmente a queste esperienze. Poi Jürgenson e Raudive così via fino a oggi è diventato un fatto abbastanza comune. Però quale è il problema con i nostri amici fisici del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale n.d.r.), a cominciare da Piero Angela? Vogliono fare loro l’esperimento, impostare tutto il discorso e non hanno la risposta. Io sono stato amico di un ateo che era Bertuzzi, lui non credeva a nulla e soprattutto a queste cose; allora ha fatto una scommessa, ha messo venti milioni a disposizione per chiunque al mondo fosse stato capace di sollevare un lapis con la forza della sola mente di dieci centimetri. Nessuno è stato capace di farlo; ha messo cinquecento milioni; nessuno è stato capace. Allora come si spiega quando invece da Bacci (qui ci si riferisce a Marcello Bacci esperto di Psicofonia n.d.r.) si solleva anche il tavolo? Io non posso negare il fenomeno, però non me lo posso spiegare e non ho neanche gli strumenti per dimostrare come avviene.
Quindi noi oggi siamo in questo cammino in cui noi spiegheremo diverse di queste cose e troveremo che alcune di queste cose non appartengono più alla seconda, alla terza, alla quarta dimensione perché i matematici e i fisici dicono che noi lavoriamo anche a livello mentale in infinite dimensioni e quindi ci troviamo di fronte a questi fenomeni inspiegabili.
DOMANDA:
Il pensiero provoca vibrazioni?
RISPOSTA:
Il pensiero nel momento in cui si mette in atto, non è un puro pensiero pensato astratto, no, ma diventa principio attivo, mette in atto il corpo tipo luce, il quale corpo tipo luce ondulatorio mette in atto le strutture atomiche molecolari e poi quelle cellulari, e poi i muscoli e così via. Adesso come faccio, per esempio, io a parlare? Se faccio il cammino a ritroso io muovo la bocca che forma delle vibrazioni che voi ascoltate; ma la bocca è comandata da una struttura nervosa, la struttura nervosa è radicata in un parte del cervello. La struttura nervosa è fatta di neuroni e in genere il neurologo si ferma lì.
Ma il filosofo dice no. Come fanno i neuroni a fare questo? Io devo andare a trovare il corpo ondulatorio che a sua volta è messo in atto dal principio spirituale. Perché dico questo? Perché noi quando ascoltiamo un individuo che parla alla televisione o alla radio, prima di sentirlo parlare sentiamo l’energia, un fruscio di energia, vuol dire che il canale è aperto e le strutture energetiche sono pronte ad accogliere la parola. Cosa fa la parola? La parola è energia e le onde si modulano tra loro tanto che arrivano alla sua punta e noi le ascoltiamo e così via. Quindi il principio attivo effettivamente è l’anima.
È il pensiero spirituale che attraverso la struttura ondulatoria del corpo tipo luce mette in moto tutto il resto del cammino. Qualcuno dice “Ma il pensiero riesce a muovere le cose!”. C’è da vedere! Questo noi ancora oggi non lo riusciamo a fare, però mi ha detto una volta un tecnico: “Te come facevi ieri ad aprire un cancello?”. Usavo le braccia, un bastone, qualcosa mi ci voleva per aprirlo. Adesso no, con un telecomando fai “tic”, arriva là quel “qualcosa” che non sai che cosa è, che mette in moto la meccanica e lui si apre da solo.
Un cantore che cala, cala di tono mentre canta e il maestro con la bacchetta lo richiama e gli dice “Ma non senti che cali?”. Quello non riesce a ritrovare il tono e allora il maestro col diapason gli fa sentire quella nota giusta. Sarebbe la stessa cosa che fa la bioenergia. La bioenergia ridà la nota giusta alla struttura ondulatoria nell’ambito delle cellule.
Che poi è lo stesso discorso che vi faccio quando vi parlo dell’Aldilà. Quando si vedono certe cose dolorose viene spontaneo domandarsi perché il divino non si manifesta impedendo che certe azioni vengano commesse. Questo era il tema di un convegno in cui si parlava di Auschwitz, dov’era Dio, il silenzio di Dio, gli innocenti uccisi ecc.. Per cui si fa avanti oggi una larga teoria che afferma che Dio è morto. Proprio così, dicono che Dio è morto, il che può essere inteso in due modi: che è morto nella coscienza degli uomini, come immagine o che è proprio morto nel senso che non ha più motivo di esistere, è finito, non ci crediamo più. L’uomo deve badare a se stesso deve pensare a se stesso, deve diventare Dio e così via dicendo. Queste sono forme filosofiche che si sono affermate in Italia, in Francia e nei paesi anglosassoni e hanno avuto una certa fortuna. C’è un teologo che ha scritto un testo che si chiama“La morte di Dio”, un testo che ha fatto grande rumore e poi successivamente le altre considerazioni, e il tema dell’Aldilà sarebbe legato anche a questo perché parlare dell’Aldilà significa parlare di qualcosa che appartiene al divino.
Io in genere il tema lo affronto da un altro punto di vista, cioè dal punto di vista del mistero. Anche quello, perché io sono sacerdote e quindi un uomo che crede e quindi evidentemente anche a quello, però io il tema lo affronto di fronte alle persone che hanno conoscenza di certe situazioni, del progresso della scienza, della tecnologia, lo affronto da un altro punto di vista. Quale? Quello che oggi ci sta dicendo la scienza di frontiera, che è la fisica del novecento, soprattutto la fisica ondulatoria, e la biologia molecolare.
Prima vorrei dirvi un’esperienza, visto che c’è qui un registratore, che feci circa venticinque anni fa su questa tematica dell’Oltre, per persone perdute, del ’74. Io avevo perso un caro amico, si chiamava Enrico Medi, il famoso fisico, che durante la discesa degli americani sulla luna fece da speaker alla TV e lessi un articolo nel quale si parlava di un certo Konstantin Raudive, residente in Svizzera, il quale stava lavorando come professionista col magnetofono, stava trascrivendo una conferenza; mentre lavorava col magnetofono, quello a disco aperto, è stato chiamato fuori e quando è ritornato questo aveva girato da solo parecchi metri, l’ha riportato a zero per registrare e a quel punto dal magnetofono è venuta fuori la voce della mamma che lo chiamava col vezzeggiativo “Costia” e gli dava dei consigli. Lui evidentemente ha trasecolato, perché, chi è che viene a mettersi a fare una cosa del genere? Ha rimesso ancora il magnetofono in giro e ha fatto delle domande, la mamma rispondeva, e si domandava “ Che cosa è questa faccenda?”.
Io, quando ho letto questo, molto dubbioso, anzi molto incredulo, volevo prendere contatto con lui perché mi interessava questa faccenda, perché chi studia la fisica si occupa di radioonde, di apparecchi ecc.. qui potrebbero essere radioonde di amatori che occupano lo spazio, possono essere anche onde emanate dal nostro subconscio ecc., però poi lasciai perdere
la cosa perché era una velleità. Un giorno nel mio ufficio a Milano la mia segretaria aveva messo nel cestino una rivista arrotolata ancora integra, la presi, si parlava di una signora che viveva a Magliano Comense, un paese della Brianza, la quale parlava con la figlia. Si trattava di Gabriella Alvisi che aveva perso la figlia Robertina di venti anni e aveva questi contatti con l’Oltre. Allora, io le telefonai, non gli dissi che ero prete ma che ero interessato a mettermi in contatto con Medi, che mi sarebbe piaciuto avere notizie di lui morto da pochi mesi. Lei mi disse che era molto occupata ma che mi avrebbe ricevuto ugualmente. Mi recai nella sua casa. C’era soltanto lei e suo marito che si dedicava alle sue faccende, era un industriale del legno, incominciammo a dialogare e io le esternai la mia incredulità sul fenomeno.
Le dissi: “Ma io non ci credo mica. Chi mi assicura che nel nastro non siano già prescritte altre voci, chi mi assicura che le testine intorno alla quale girano i nastri non possono fare contatto. Guardi signora io non riesco proprio a capire questa cosa, credo nell’Aldilà perché me lo dice la fede.”
Parlammo molto a lungo finché non arrivò il momento dell’esperienza. Prese il registratore a pile e mi disse “Cosa desidera sapere?”. Allora io dissi: “Cara signora, ho perso un caro amico, era un fisico illustre, Enrico Medi, era un oratore e abbiamo sempre parlato dell’Aldilà perché lui era un uomo molto credente, con forte intensità, siccome è passato all’Altra Dimensione, se io potessi in qualche maniera, (non voglio violare nessuna legge, non voglio forzare nessuno, non voglio evocare né morti né vivi), però se potessi avere sue notizie!”.
Allora lei comincia e dice:” Robertina, c’è qui il professore, amico di Enrico Medi, il quale gradirebbe aver un contatto, se è possibile, con il professore”.
DOMANDA:
Lo diceva rivolta al registratore?
RISPOSTA:
Sì. Fatta la domanda la signora fermò il nastro, ritornò all’inizio e riascoltò, e dopo la domanda c’è la risposta:“Bacio le mani!”.
Io sapevo che era Enrico Medi, mi diceva sempre così quando gli telefonavo, perché lui era marchigiano, ma aveva insegnato a lungo a Palermo e aveva preso questa abitudine di dire come i siciliani al prete e me lo diceva in tono scherzoso. Un segno era! Allora io dico: “Signora provi a chiedere a Robertina se lui mi può dire qualche indicazione di quel mondo in cui si trovava”.
“Robertina il professore vorrebbe avere da Enrico Medi una risposta sull’Aldilà”. Allora sopraggiunse una risposta che disse: “Apri la porta”. La voce di Robertina era afona, parlava come uno che ha un abbassamento di voce ma in modo molto chiaro. Lo diceva certo in senso figurativo “apri la porta”. Allora io insistetti: “Non potrei avere qualche indicazione ulteriore?”. La voce mi rispose: “E’ in alto”.
Io insistetti ancora e la voce sopraggiunse: “Buzzati”.
Io conoscevo Dino Buzzati e il suo “Deserto dei Tartari”. Allora gli chiesi cosa ne pensava della vita: “Io ho avuto tutto quello che serviva”. Quindi il fenomeno c’è, ma chi è che parla? Io non ero ancora soddisfatto perché mi aspettavo o tutto o nulla. Siccome c’era il mio amico Fantappié, un matematico, anche lui defunto, tentai un contatto anche con lui, e venne fuori una sola parola che però era la “sua” parola di identificazione. Quando noi dialogavamo ed eravamo d’accordo su qualcosa lui diceva sempre “ecco, ecco”. Solo questa parola. Io, tuttavia, continuavo a non essere soddisfatto. Allora dissi alla signora che avrei studiato il fenomeno e lei disse ”Robertina il professore parte deluso, lo vuoi salutare?”. E la voce subito disse: “Sì, sì lo saluto, lo saluto, ci vedremo.” Con una tale vivezza che per cui la signora Alvisi mi disse: ”Non si spaventi perchè se un defunto mi dice ci vedremo non vuol dire che sto per morire”. Ripresi il treno per Milano e incominciai a pensare: ma come è possibile tutto ciò? Non mi possono dire che è una illusione mia! E ho incominciato a dubitare in senso positivo. E se qualche vita…? E se fosse qualcosa? Gabriella Alvisi ha avuto subito simpatia per me e quando a Udine, Roberto Mangani fece un congresso nazionale, mi fece invitare per una conferenza. Io andai, feci una conferenza teorica, poi mi accorsi che i partecipanti circa trecento, avevano quasi tutti perso un figlio o il marito ecc. Allora mi dissi “Pasqualino, eh no , qui c’è gente che soffre! Tu non puoi
raccontare le storielle, o anche le storie vere, ma queste non consolano”. Allora cominciai ad appassionarmi a questo argomento perchè trovai delle gente distrutta veramente dal dolore, soprattutto chi perde un figlio; una volta uno mi ha detto: “I figli noi non ce li godiamo né prima né dopo, ma se li perdiamo , perdiamo noi stessi”.
Io ho trovato della gente che non voleva più vivere. Ieri sera a Roma in un incontro di trenta persone ho ritrovato una signora che era presente due anni fa a questo stesso incontro e che allora mi disse: “Io padre ho perso una bambina di dodici anni di nome Laura per un tumore al cervello e io e mio marito siamo rimasti distrutti, solo che io mi sto riprendendo perché ho un po’ di fede nell’Aldilà, mio marito invece è assolutamente assente e non vuole più vivere. Io ho paura che si suicidi”. Io gli risposi: “Non hai una foto della tua piccola?”. E lei mi dette una foto della bimba.
Andai su al Granicolo dove c’è la mia casa e andai a dormire. Al mattino dovevo fare un articolo ma non riuscivo a combinare niente perché una voce, una idea fissa mi ripeteva continuamente: “Devi telefonare al mio papà”. Ma per me era un’idea fissa, non che io sentissi una voce o cose così. Andai a pranzo poi tornai a casa e l’idea fissa mi riprese: “Devi telefonare al mio papà!”. Allora dissi: “Cara Lauretta, io ti conosco solo da dodici ore tramite la tua foto, non conosco il tuo papà e a malapena la tua mamma , cosa devo dire al tuo papà?”. E la voce: “Devi dire che se mi vuole sentire deve ascoltarmi di dentro”. Mi ha martellato fino alle sei e mezza di sera quando io non ne potevo più e presi il telefono.
“Caro avvocato sono il tal dei tali, ho conosciuto ieri sua moglie; la sua bambina non mi dà pace, mi ha detto questo e quello”. Lui prima è scoppiato a piangere, poi mi ha detto: “Io non credo in nulla, la mia bambina mi manca e per me è tutto qua”.
Poi ci siamo risentiti il giorno dopo e lui si è arrabbiato. Mi ha detto: “Mia figlia se vuole parlare dall’aldilà lo deve fare direttamente con me”.
“Mio caro amico”, gli risposi, “ come fa a parlare con te se tu parli sempre! La tua bambina per te non esiste dentro come lei dice, tu la vivi soltanto da fuori, tu non le dai nessuno spazio”.
Ieri ho ritrovato la moglie e le ho chiesto come va e lei mi ha detto che un pochino si è modificato perché se lascia quello spazio dentro allora interviene qualcosa. Questo è un episodio. Un altro caso è quello di una famiglia che aveva perso un figlio di venti anni che era tutta la loro vita anche perché il padre è malato di sclerosi multipla e aveva un negozio che il figlio mandava avanti. Non ho avuto contatti con la mamma perché non crede nei preti, anzi bestemmia. Sono venuto in contatto con i genitori di lei il papà è venuto da me. E io gli ho detto: “Senti mio caro amico, la cosa è seria perché non ci sono parole che si possono dire per venire a confortare, però c’è una cosa; se la persona è un pochino docile e si mette nella condizione dell’ascolto interiore un qualche segno, non lo posso garantire perché io non sono un attendente del Paradiso, ma con tutte le esperienze che ho posso dire che un qualche segno ci sarà. E nel momento che ci sarà allora lei rinascerà.
Un altro esempio è quello di un signore di Quarto dei Mille, che chiama Giuseppe Colli. Ha perso un figlio al quale era legatissimo, morto in mare. Questo uomo, che è senza fede, ha saputo di me e mi è venuto a cercare, siamo diventati amici e mi ha detto: “Se io non sento mio figlio io non vivo più . Anche se mi facesse una sola telefonata, anche dall’Australia, e mi dicesse papà sono vivo, io rinascerei”. Fintanto che un giorno lesse delle voci dall’Aldilà che riceveva Marcello Bacci di Grosseto. Non mi ha dato pace fintanto che non siamo andati da Bacci, poi siamo diventati amici. Lì c’è stata la manifestazione di questo figlio di nome Alessandro Colli, che ha detto: ”Sono Sandro, Alessandro Colli, io sono vivo! La mamma piange”. Da quel momento suo padre, pur volendo sapere altre cose, ha ricominciato a vivere.
Per cui io seguo una larga gamma di persone che erano sott’acqua e ora sono rinate; persone che hanno cambiato completamente vita.
Qual è la parte scientifica che io porto avanti? Io parto dalle scoperte scientifiche che noi abbiamo fatto cento anni fa, Hertz nel suo laboratorio, Marconi lo ha portato a livello mondiale con la scoperta delle radioonde. Queste radioonde già a metà del secolo scorso erano state coordinate da uno studioso inglese che si chiama Maxwell, il quale aveva trovato, dopo un secolo di ricerche con altri autori, che la luce che noi conosciamo, non è che una ottava, dal rosso al violetto, di una gamma immensa di altre onde. Mentre la luce è un’onda visibile perché è corrispondente al nostro occhio le altre onde non si vedono.
Allora, io mi domando, com’è che a un certo punto, dietro una macchina si riesce a vedere lo scheletro? Che cosa succede? Come fa questa macchina a vedere lo scheletro? Ma è una cosa molto semplice perché il vedere è legato ad una modulazione di frequenza in cui abbiamo lunghezza d’onda e frequenza come nella musica. Se tu accorci la lunghezza d’onda la frequenza è molto alta. Tu hai una corda di violino e ti dà un la, se tu la dimezzi ti da un la un tono sopra, se tu la dimezzi ancora ti dà ancora un la un tono sopra e così via. Quindi i raggi X di Rendel hanno una lunghezza d’onda molto piccola, molto più piccola della luce dei raggi violetti, e ha una frequenza molto piccola che penetra, penetra fino ad arrivare alle ossa, le ossa siccome sono compatte le riflette ed ecco perché le vedi. Allora io ho detto “ Ma questa è una parte di noi e noi la possiamo trasformare, almeno idealmente in tante parti piccole fino a trasformarle in energia”.
Faccio un esempio. Se ho il raffreddore prendo un’aspirina. L’aspirina è una compressa bianca e la tengo sopra il bicchiere con l’acqua e vi dico: “ La vedete?. È qui. La vedete bene? Ora io la lascio…”. La lascio andare nel bicchiere con l’acqua e dopo mezz’ora torniamo e ci domandiamo dov’è la pastiglia, non c’è, non la vediamo più ma lei si è sciolta nel bicchiere, non la vediamo più ma è lì, sciolta. La potremmo ricostruire quella pastiglia? Teoricamente sì. Praticamente ci vuole un procedimento con molta energia. Ma cosa è successo? Uno stato solido è diventato uno stato liquido. Adesso, dal momento che è allo stato liquido, io lo scaldo, lo metto sul fuoco, lo faccio bollire; il bicchiere si vuota, non c’è più la pastiglia, non c’è più l’acqua. Allora io guardo l’aria, se è evaporato è nell’aria. Facciamo conto che io possa ancora trasformare, utilizzando ancora energia e ritrovo il plasma. Che cos’è il plasma? Pura energia. Questo non è propriamente vero in questa fattispecie. Però noi abbiamo la massa in qualunque materia che è tutta trasformabile in pura energia. Per cui possiamo pensare al corpo che fino ad un certo momento è fatto di molecole, è fatto di carne. Però noi possiamo pensare: se noi andiamo con dei microscopi sempre più perfetti, a osservarlo nelle molecole, negli atomi, fino ai nuclei degli atomi, fino alle particelle subnucleari, fino ai quark,… alla fine cosa troviamo? Pura energia. Per cui, per esempio, quando i nostri amici indiani bruciano un cadavere, nel momento che lo bruciano con una fascina non modificano nulla, modificano solo la struttura molecolare, e gli elettroni intorno agli atomi. I nuclei degli atomi rimangono immutati, ci vuole l’energia nucleare, quella atomica per far sparire anche quelli; facendoli sparire cosa viene fuori? Viene fuori energia che se volessimo in teoria potrebbe ritornare un corpo. Quindi il nostro corpo potrebbe essere pensato, sempre in un pensiero corrente con la scienza, tutto dissolto (come la pastiglia d’aspirina ) in energia e quindi invisibile o concentrato e reso visibile.
Io un bel giorno apro il Vangelo e mi trovo questo personaggio Gesù) che nella vita è come me, sale le scale, suda, s’affatica ecc. Dopo la resurrezione viene fuori dal sepolcro. Nel cenacolo, a porte chiuse, finestre chiuse, Lui è comparso. E poi non solo, perché la sua apparizione potrebbe essere una modulazione di frequenza della luce, non solo, siccome Tommaso gli ha detto voglio toccare, Lui si è fatto toccare ed era come prima! E poi è scomparso.
Noi evidentemente questo discorso lo possiamo solo fare mentalmente, ma nostro Signore, che è Onnipotente, può decidere di essere come vuole. Se vuol essere invisibile lo è, se vuol far vedere lo scheletro usa i raggi X, se vuol scomparire scompare nel medesimo istante secondo le Sue decisioni. Con solo due chiavi di lettura che sono la legge sulla luce di Maxwell che si modula e la legge di Einstein sull’energia io posso cambiare stato a seconda di quello che decido. L’ipofisi è una ghiandola il cui funzionamento è disgiunto dalla nostra volontà. L’ ipofisi apre le porte secondo le sue leggi. Io ad un certo momento dico di aprire le porte. Se dico , con l’atto di volontà, apriti! rivolgendomi all’ipofisi, questa non si apre. Se, invece, metto in moto alcune immagini, voglio arrabbiarmi per cui incomincio a pensare ad una persona che
dice parolacce o che m’innervosisce, e insisto, e insisto ancora e così via, allora sì che l’ipofisi si apre e mi butta degli ormoni nel sangue.
Per cui, quando i nostri amici orientali dicono: “la mente riesce a muovere le cose”, dicono il vero e anche il non-vero perché ci riesce solo se individua i canali adeguati per fare questa operazione, diversamente non riesce. Quindi, la potenzialità di sfruttamento del cervello umano è allo stato embrionale, tant’è vero che uno mi ha detto: “in futuro si potrà aprire il cancello con un battere delle palpebre!”. Già si aprono rubinetti dell’acqua con gesti che utilizzano il calore del corpo umano, in effetti ci sono cose come oggi che fino a cento anni fa era impensabile esistessero. Comunque io sono vecchio, ma ringrazio il Signore che mi ha fatto nascere in questo secolo. Se mi dicesse ti faccio nascere in tutti i secoli del passato, in tutti i secoli del futuro, io direi “in questo secolo”, perché quello che è avvenuto in questo secolo mai prima è accaduto e nel futuro ci saranno, sì, altre svolte ma è difficile che saranno come quelle di adesso. Io penso che in futuro con la mente si potrà addirittura viaggiare nello spazio!
Ad un convegno che si ripete annualmente sul lago di Como, lo scorso anno, due scienziati americani hanno detto: “Non vi stupite ma guardate che cosa può succedere; voi avete la telescrivente (Fax) e mettendo un foglio la telescrivente parte e manda quello che è scritto e se c’è una foto manda anche una foto. Fra cinquant’anni io voglio andare in America, entro in una cabina, vengo scomposto, spedito in America, e lì ricomposto in una cabina. Come quello che si vede adesso in certi film di fantascienza”.
In termini ultimi noi potremmo ricondurre tutto di queste realtà che sono intorno a noi a una struttura di pensiero. Però, se siamo nel tempo/spazio, il pensiero che è trascendente la materia e l’energia, per potere comunicare nel tempo/spazio, devono avere il suo supporto, cioè tutta la struttura fotonica del corpo tipo-luce.
Col corpo tipo-luce potremmo fare tutto. Mentre diciamo luce pensiamo ad Einstein, velocità 384.000 Km al secondo ma già oggi i fisici parlano di una entità, anzi di particelle di cui parlano teoricamente che vengono denominate “tachioni”(*) e viaggiano all’infinito, per cui io posso essere in qualunque parte del mondo senza esserci fisicamente. Quando questo avviene in quel momento noi mutiamo il così detto l’Aldilà in aldiqua.
DOMANDA:
Come può essere dato alla nostra mente di vedere e concepire una cosa così che frastorna e invece anche attrae (al di là della fede che ha lei )?
RISPOSTA:
Probabilmente l’attrazione c’è perché in noi stessi abbiamo insito questo principio. Tutto questo nell’ambito del Vangelo, dell’Apocalisse, della Bibbia è presente però di solito non se ne parla. Vi sono tre brani presenti nelle Scritture (uno è nel profeta Isaia, l’altro è in una lettera di Simon Pietro e l’altro ancora è nell’Apocalisse) dove si parla proprio di questa trasformazione e si parla di cieli nuovi e di terre nuove in cui è scomparsa la realtà della materia che ci interessa e si vive la realtà che si sta dicendo. C’è quindi nella Scrittura questo accenno che però rimane molto vago, però se c’è evidentemente noi siamo destinati a questo.
DOMANDA:
E quale può essere l’immagine di Dio?
RISPOSTA:
Raymond Moody, lo stesso della cieca di cui si parlava prima, racconta che una volta gli hanno portato un uomo in coma, il quale quando si è ripreso si è messo a parlare, a parlare, a parlare di luce e così via, e gli hanno chiesto se aveva visto Dio. Lui ha risposto che Dio non si vede come immagine, Dio è una luce di dentro che ti dà una gioia infinita. Mi ha colpito perché appunto tutti parlano di questa gioia infinita, di questo amore infinito, di questa luce infinita, cosa di cui parlano continuamente i ragazzi “di là”.
DOMANDA:
Questo quadro di scoperte sbalordiranno le generazioni future ma io mi domando come può essere avvenuta la creazione del Mondo.
RISPOSTA:
Ieri nel convegno qualcuno ha detto: “Si parla di resurrezione, ma dove li mettiamo tutti questi uomini? Siamo più di sei miliardi, dove li mettiamo?” E sai cosa viene fuori? La fisica oggi ci dice che oggi abbiamo due stati di realtà, una intitolata a Fermi, e si chiama fermioni, è fatta di corpi e corpuscoli e dove ci sta un corpuscolo un altro non ci può stare. Un altro che si chiama dei bosoni, dove un grande numero possono essere tutti compresenti e non occupano spazio. Quindi, noi ci rendiamo conto attraverso questi procedimenti che effettivamente il mondo di questa realtà che ci trascende è già in noi sin dalle origini e si manifesta a poco a poco. È come un iceberg, prima è tutto sott’acqua, poi spunta fuori a poco a poco; oggi si dice che siamo già a buon punto ma ancora il punto da raggiungere è altro. Oggi poi si parla delle esperienze di uscita dal corpo, c’é un fisico americano che sentiva parlare i pellerossa di queste loro esperienze di uscita dal corpo e ha fatto ripetuti tentativi, fintanto che poi non c’è riuscito e ha poi raccontato e dato la spiegazione di come sia accaduto. Si trovava in una vasca da bagno e il suo corpo tipo-luce più in alto. Io oggi incontro molte persone che fanno questo tipo di esperienza che vengono poi a confermare l’esistenza di questa realtà, del corpo tipo-luce. Io non credevo che l’uomo potesse camminare sul fuoco a settecento gradi senza bruciarsi la pelle e invece ho dovuto constatare con una esperienza immediata che è possibile che questo avvenga e mi sono chiesto come si può spiegare. Settecento gradi sono 10 hertz, se il mio cervello riesce a produrre dieci anti/hertz e li spedisce fino ai piedi, io faccio da una parte 10+, da una parte 10- ed ecco faccio 0 ed io non mi brucio. Non so se questo è stato comprovato però è una ipotesi. C’è da vedere se la mente è in grado di produrre tutto questo.
DOMANDA:
Come e se sarà possibile scoprire il principio della vita universale?
RISPOSTA:
Sai che il nostro amico compagno di Fermi, meno noto che è stato qui a Pisa, Luigi Fantappiè, ha elaborato una teoria, sviluppando la fisica del 900, che è conosciuta anche in Francia, in Spagna, però non ha ancora preso corpo in ambito universitario, che si chiama delle onde “sintropiche”. Cosa sono le onde sintropiche? Faccio l’esempio di uno stagno nel quale io getto un sasso, allora si formano delle onde una di seguito all’altra concentriche, all’inizio fortissime, poi deboli arrivano alla riva e poi più nulla. Lui ha detto: “Facciamo al contrario, cinematografare al contrario, cominciamo dalla riva, mandiamo delle onde, prima piano, poi sempre più forti fino a che ad un certo punto mandano fuori il sasso”. Questo che noi possiamo riprodurre col cinema, è un fenomeno che avviene effettivamente nel bosco, nella vita. Infatti se io prendo un tronco di albero ormai morto, lui mi rivela tutte le sue cellule, le molecole che si liberano nella terra, nell’aria e si fondono con il resto. Se io prendo un “genoma”, il DNA che contiene il codice genetico, che è molto piccolo, esempio: un chicco di grano, lui chiama le molecole intorno a sé per costruire quella che poi sarà la spiga, ed è esattamente il contrario di quello che dicevamo prima e si chiama onda sintropica. Vedi caso quando io parlo, in un onda elettromagnetica, l’onda coglie la mia parola che la porta, allora è un onda sintropica che la porta, allora io trovo la parola che è il principio attivo, e l’onda che è il principio ricettivo che mi porta. E quindi noi abbiamo trovato che nell’Universo sono presenti i due aspetti; uno grandioso, ed è quello antropico di cui parla Piero Angela, e l’altro che sembra nulla ma che poi diventa pensiero e dal momento che è pensiero, non penso più in sole quattro dimensioni ma in infinite dimensioni. Quindi io trovo in questa ascesa della sintropia l’infinito, l’atto creativo, l’atto di inizio. E quindi io trovo nella mente dell’uomo (mentre c’è un aspetto che si riferisce al mondo finito, alla molecola e così via) un altro aspetto che si riferisce al mondo dell’infinito che non è più fatto di materia ma è fatto di idee, di realtà spirituali. E troviamo nell’ambito della fisica e della matematica, quello che i filosofi hanno sempre trattato senza però avere gli strumenti spesso adatti per formalizzare. Per me quello che è bello è che siamo sulla soglia di grandi eventi, perché se pensiamo sullo schema che noi siamo già corpo di luce e siamo già parola infinita, noi li vedremo non solo con le pupille ma anche nell’altra maniera. Questo noi ce l’abbiamo già in televisione. Tu sai già che nella Parapsicologia esiste la forma della telepatia. In guerra succedeva che certi militari riuscivano a modulare il pensiero sufficientemente in modo che fosse captato dall’altra parte. Come se fosse una lunghezza d’onda. In telepatia cosa accade? Non avviene la visione ottica, ma avviene una partecipazione diretta della struttura del pensiero e quindi se noi siamo questo evidentemente la mia fede è tutta in questo, noi non solo vedremo ma lo vedremo in dimensioni diverse. Durante la nostra esperienza incarnativa in cui Dio ci manda a vivere sulla Terra noi spesso ci domandiamo e ci domandano: “Perché oggi sono qui? Che cosa mi ha mandato a fare?”. Che cosa possiamo dirgli? In genere quando facciamo questi discorsi di tipo universale, generale, non abbiamo possibilità di risposte. O ci rifacciamo alle rivelazioni bibliche ed evangeliche o non abbiamo risposte filosofiche, perché noi siamo creature che partono dal dato e risalgono. Io porto questo esempio geometrico. Tu hai una sfera come la Terra, poi l’interno facciamo conto che ci sia un punto centrale perfetto. Se io parto dal di fuori arrivo ai poli, l’equatore e arrivo al di dentro però ci arrivo come ultimo. Se invece parto dal punto ci arrivo come primo, e come ultimo arrivo alla periferia. Noi determinati problemi li impostiamo partendo dal centro; l’uomo di fede parte dalla rivelazione, dalla Bibbia, dal Vangelo, deduce e arriva dal punto centrale alla periferia. L’uomo di oggi che è un uomo particolarmente portato alla ricerca scientifica, parte invece dall’esterno. Partendo dall’esterno cammina fin dove può. Colui che è in superficie, al polo, scaverà un pochino e sempre al polo, colui invece che fa una operazione mentale sulla base della geometria della sfera che va dal polo all’altro polo, c’è tutto un percorso da fare a metà di quel percorso c’è il nucleo e arriva a questa concezione. Il primo è legato ai sensi e si ferma alle mani che scavano, e si fa una certa idea. Il secondo lascia completamente i sensi e passa al cervello. Quindi sono queste le due grandi vie. Una è la via della fede, che parte dal nucleo; una che parte dalla scienza e quindi dall’esterno. In genere si cerca di utilizzare i due aspetti, l’uomo di fede che cerca di forzare un aspetto raggiunge la sua intenzione però poi non bisogna spiegare niente. “La scienza e Dio sono la stessa cosa! La scienza e Dio possono andare di pari passo!”. Tenete presente che la scienza moderna non è più scienza universale! La scienza si è specializzata, è un po’ come uno che lavora nelle ferrovie, è un ingegnere specializzato nelle ferrovie, sa dirmi tutto delle rotaie, delle stazioni, dei treni ecc. Io ad un certo punto gli parlo dell’elicottero, dell’astronave e lui mi dice: “Io vedo solo rotaie”. Allora lo scienziato stando sulle rotaie è chiaro che non può arrivare a trovare Dio. Bisogna che abbia altri interessi, oltre a quello specifico. Allora molti dicono: “Perché lo scienziato se non ateo è comunque assente?” Perché è talmente preso nel suo mondo che almeno in quel terreno della scuola è al sicuro e non vuole sbagliare, altrimenti potrebbe apparire un ciarlatano. Magari poi in casa, nella famiglia, nei rapporti sociali e nel rapporto con se stesso, può avere tutto un altro modo di pensare. Quando penso a Fermi lui era considerato agnostico; io invece ho articoli di fede viva quando aveva 30 anni, quando ha fatto le scoperte, che sono spariti perchè comparvero in una rivista di gioventù fascista. Sparita la rivista, sono spariti gli articoli. Un amico di Fermi, li ha scoperti e me li ha dati, io li voglio dare a Zichichi perché così si rende conto. (Fine registrazione).

(*) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il tachione (dal greco ταχύς {tachýs}, "veloce") è una particella ipotetica che viaggia ad una velocità superiore di quella della luce. La prima descrizione teorica dei tachioni è attribuita al fisico Arnold Sommerfeld. Nella ricerca fisica moderna, il concetto viene ripreso in vari altri contesti, come la teoria delle stringhe.
Nel linguaggio della relatività speciale, un tachione è una particella con un quadri-impulso di tipo-spazio. Un tachione è relegato ad una porzione tipo-spazio del grafico energia-momento. Perciò non può mai rallentare alla velocità della luce o inferiore. Ai tachioni sono state attribuite parecchie proprietà stravaganti, alcuni delle quali trovano posto nella fantascienza.

Riflessione finale dopo la lettura di quanto sopra esposto:

“Ma allora potremmo affermare che il corpo-tipo-luce non è altro che la
scintilla divina (quindi “fuoco”, quindi “luce”) che anima tutto il Creato?”
(n.d.r.)