[Questo è il sunto di ciò che Katia ha raccontato durante la conferenza dibattito del 19 ottobre 2009 a Campagnola Emilia (Reggio Emilia)]

Riesce difficile trovare le giuste parole per far comprendere quel che provo riguardo a quest’argomento: il Contatto con il Cielo e la concessione di una grande opportunità…quella di aiutare il prossimo.

Quanto può essere difficile soppesare le parole, trovarne di giuste, di adatte per far comprendere il mio stato d’animo? La mia situazione? Molto difficile può esserlo in caso di ipotetiche situazioni raccontate come vere, oppure in caso di bugie dette per accaparrarsi l’attenzione delle persone, mentre qui no… non è difficile… anzi, ciò che investe il mio cuore al pensiero di ciò che sto per raccontare è solo la felicità più pura, l’amore che ogni cuore di ogni persona può e deve provare nell’arco della sua esperienza terrena.

Sì, perché quanto da me vissuto è talmente bello e naturale e soprattutto vero, che è impossibile ed egoistico poter pensare che solo alcuni potrebbero provare simili sensazioni e che comunque tali sensazioni possano rimanere nel mio piccolo cuore col rischio di farlo esplodere da un secondo all’altro di felicità!


Tutto potrei dire: che iniziò il 15 agosto 2008 …ma ho compreso invece che tutto in realtà iniziò già dalla mia infanzia. Sì, perché ciò che fu il contatto con il Cielo -col senno di poi- mi resi conto che avvenne già quando fui molto molto giovane: ciò che provavo nel mio cuore, ciò che sentivo e che non riuscivo bene ad identificare fu soltanto la mia incapacità a comprendere coscientemente che ciò che sentivo dentro erano …”Loro”. Quella voce che sentivo “parlare” nel mio cuore era il Padre… “che parolone!” direte voi…ma sì! Era proprio Lui ed i Suoi Angeli…anzi no…i miei Angeli che pazienti mi seguivano e mi parlavano, mi consigliavano, ma io ancora non ero in grado di comprendere bene ciò che avrei dovuto. Come tutti, percorri una strada che non è quella giusta per te. Decidi di fare una cosa o prendere una determinata scelta, che sai perfettamente in fondo al tuo cuore non essere quella corretta… eppure la scegli ugualmente, ignorando totalmente ciò che Loro ti sussurrano nel cuore, ciò che Loro ti dicono con tanto, tantissimo Amore…

E alla fine che si fa? Si capitola inesorabilmente, dai finalmente retta a quel che ti viene detto nel cuore e come per incanto ti accorgi che tutto va come deve andare, che tutto si incastona perfettamente come i pezzi di un puzzle immenso. Alla fine è ciò che ho fatto io: ho ascoltato ed ho seguito le Loro direttive, che Loro sapevano quali essere, per il mio bene, per il mio obiettivo.

Certo, non è stato facile all’inizio, ma vicino mi era stato messo un grandissimo aiuto …un amico… un angelo terreno che ha saputo tenermi per mano quando ce n’è stato bisogno, come ha pure saputo il momento giusto di lasciarmi camminare con le mie sole gambe. Il pericolo di cadere non esiste, perché la vicinanza dei nostri Angeli è sempre presente!


Ritorno al mio giorno felice, a quello in cui mi sussurrarono un po’ più forte del solito nel mio cuore delle piccole frasi curiose: quel venerdì 15 agosto -giorno dell’Assunzione al Cielo di Maria- (neanche quella fu una data presa a caso e lo si può capire dall’altra mia testimonianza di Medjugorie), quando aprii gli occhi rimasi un po’ nel letto sdraiata. Me ne stavo lì con la testa vuota di pensieri a guardare i meravigliosi raggi del sole che illuminavano, attraverso le persiane, la parete di fronte a me, quando ad un tratto sentii: “In una pentola, …in una scatola”. Inizialmente non diedi peso alla cosa, ma quel sussurro insisteva: “In una pentola, …in una scatola”…pensai di essere impazzita, ma quando accadde per la terza volta, istantaneamente (e devo dire quasi senza rendermene conto) mi girai nel letto e presi, a lato dello stesso, un foglio trasandato, una matita e mi accucciai sul letto a scrivere, di getto, quel che mi venne dettato…tra la mia incredulità ed una pseudo-calma che ammantavo.


È chiaro che con quelle due semplici frasi, ma particolarmente curiose, hanno attirato la mia attenzione su di Loro.

Quello fu il primo di una serie di messaggi e comunicazioni che arrivarono nel corso del tempo sino ad oggi.


Il mio fu l’inizio consapevole di ciò che ebbi la fortuna di percepire sin da piccola. Ho cercato di ascoltare e non di camuffare quel sussurro che sentivo in me, perché di questo si tratta: di Loro parole che vengono percepite, captate come sussurro nel mio cuore e da esso amplificate e proiettate all’interno del mio corpo.


Non si può pensare di ascoltare un contatto con Esseri di Luce (o con un proprio caro) con le proprie orecchie o con la mente. Il Loro punto di contatto con noi, che viviamo la dimensione terrena, è solo ed unicamente il proprio cuore.

Quel che viene chiesto è di liberare il proprio cuore da zavorre inutili quali la rabbia, l’odio, l’egoismo, l’invidia, il dolore e simili e riempirlo di Amore per sé stessi e particolarmente per il prossimo; di Luce, che tutti abbiamo e che dobbiamo solo re-imparare a far risplendere nuovamente; di condivisione ecc.


Tutto questo permette di amplificare la ricezione dei Loro sussurri. Ciò che io provo è gioia e felicità. Felicità nel poter portare il Loro aiuto a chi necessita: perché di questo si tratta. Io non sono altro che un tramite, un postino che recapita quel che occorre a chi necessita. Ma più di tutto quel che mi rende felice è la semplicità con cui questo Contatto avviene: è strabiliante per me il solo pensare che in ogni momento può avvenire il contatto e come di per sé il contatto avviene!


Di questa mia testimonianza, non è tanto importante il come tutto mi sia capitato nell’arco dei miei 36 anni, quanto piuttosto il messaggio che Loro mandano a tutti. Ed è questo: non è -il contatto con Loro- qualcosa di predisposto ad alcuni “elementi fortunati”. No. Speciali lo siamo tutti e tutti, in sostanza, possediamo gli elementi necessari al contatto: il Cuore, la Luce e l’Amore. Per cui occorre solo allenarsi ad ascoltare ciò che si sente nel proprio Cuore, chiedere Loro di venirci in aiuto e far sprigionare di nuovo la Luce e l’Amore dal proprio cuore. Non è una favola: ma è la realtà.


19 ottobre 2009



Riporto il testo del primo messaggio che mi venne dato il 15 agosto 2008:


“In una pentola, in una scatola ….L’essere umano ricerca sempre il proprio spirito, la propria anima in quei luoghi che nulla hanno a che vedere con l’Amore che hanno dentro di loro. Devono cercare dove la Luce rischiara l’intero essere, dove l’Amore è privo di regole dettate dalla mente.


Anche tu -a volte- cerchi questo in posti che nulla hanno a che vedere con te. Non è lì l’Amore del Signore: è sempre dentro di te, dentro ognuno di voi: quando aprite i vostri cuori riuscite ad amare di un amore mai provato prima, di un amore che è la vera essenza dell’uomo, dell’essere umano. Provate a lasciare andare la vostra anima al Signore Dio Padre e vedrete che non avrete più paura di nulla e di nessuno. Nessuno potrà ferire il vostro animo se solo avete la Fede necessaria in Dio Padre.


Amatevi sempre come vi è stato insegnato e non abbandonate i Nostri insegnamenti, vedrete che così riuscirete a percorrere la giusta strada per la quale siete stati istruiti.


[… omissis in quanto personale]


Hai ricevuto questo messaggio perché tu potessi capire il Nostro immenso amore per te. Non avere paura, continua così, vedrai che riuscirai sempre più a migliorare, sempre più amore avrai e potrai così aiutare altri che lo necessiteranno.


Noi vi amiamo sempre e sempre lo faremo stando vicino a te, alla tua famiglia e a tutti coloro che vi sono più cari.


(Mentre scrivevo mi sono chiesta: “ma è possibile che io mi stia inventando tutto questo testo in sol fiato?” E Loro mi risposero)

No, non stai inventando ciò che scrivi: la tua incredulità è normale. È logica come lo è la tua mente, ma questo non è ciò che viene dettato dalla mente. Abbi fede e fiducia: noi vi amiamo sempre e vi doniamo ciò che meritate di più.


Nella Fede, nella Speranza confidate sempre. Nel Signore, nella Vergine Maria Santa e in tutti noi.


Non temere, ti siamo vicini.”